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Riportiamo in questa pagina un breve estratto della relazione "Chiaiano emergenza ambientale e democratica": la presentazione, due capitoli introduttivi (We haven't got gardens-Non abbiamo giardini e CHIAIANO NON E' SOLA) e l'indice degli argomenti.
L'intero studio è raccolto in un documento in formato pdf (61 pagine, 455KB): scarica documento


CHIAIANO EMERGENZA AMBIENTALE E DEMOCRATICA
elaborato fra giugno e luglio 2008

Questo documento è stato inviato via e-mail o consegnato personalmente a cittadini, intellettuali, giornalisti, esponenti politici, sia in Italia che all'estero. E' composto di tre parti che possono anche essere considerate singolarmente.
La Parte Prima contiene i punti salienti del D.L. 90 del 23/05/2008, l'analisi critica di tali punti, la valutazione d'impatto della megadiscarica e un insieme di proposte per affrontare la crisi dei rifiuti.
La Parte Seconda e la Parte Terza contengono approfondimenti agli argomenti trattati. Ringraziamo sin d'ora coloro che riterranno a loro volta di diffonderlo. Invitiamo ad inviarci commenti nonchè ulteriore documentazione ad uno dei seguenti indirizzi e-mail:
eegs@libero.it (per contattare gli autori)
staff@chiaianodiscarica.it (per contattare il presidio di Chiaiano)

Si ringraziano: i comitati e la gente del presidio; i tecnici che hanno effettuato i rilievi; il Centro Sociale Insurgentia; l'Assise della città di Napoli e del Mezzogiorno d'Italia; i promotori dell'iniziativa "Chiaiano è sola?"; gli artisti, gli intellettuali, i giornalisti intervenuti al presidio; la Fondazione Premio Napoli; i comitati Meet Up di Giugliano, NO TAV della Bassa Val di Susa, NO PONTE dello Stretto di Messina, NO DAL MOLIN di Vicenza; tutti quelli che hanno dato una mano.

We haven't got gardens
Non abbiamo giardini

Se si demolisce la memoria recente, se la memoria storica viene negata privandola del dibattito, è il momento di dedicarsi all'analisi. La ragione mortificata rende deboli e infelici.
Il Presidio di Chiaiano, alla Rotonda Rosa dei Venti, vive di informazioni quotidiane che alimentano a volte la speranza, spesso l'impotenza. Il Poggio Vallesana è diventato la via del Presidio, un luogo di incontro. Molti si conoscono, altri arrivano e senza difficoltà partecipano alle discussioni, alla creazione di eventi che servono a non far dimenticare. Circolano notizie, si ipotizzano soluzioni alternative. Si comunicano stati d'animo: il racconto, quel modo di spiegare le ragioni, il desiderio e la necessità di condividere uno scopo. Ciò che si sta definitivamente perdendo. Bisogna spiegare, farsi comprendere. E l'impegno è costante, ognuno a suo modo ha dedicato parole. Le parole non sono facili da dire, soprattutto in questo momento, le parole sono di pietra. Alcuni vanno in crisi, giustamente preoccupati per la legge che prevede il carcere per chi "protesta", e non li vedi per un po'. Ma le notizie giornaliere fanno stare così male che non resisti, non si dorme di notte. E ci si ritrova sempre lì. Alla Rosa dei Venti. Con qualche manifesto in più da attaccare o da tenere in mano in bella vista, perché te li strappano dai muri. Il silenzio della stampa per alcuni giorni ha provocato paura dell'isolamento, della chiusura dei contatti al di là del confine. Qualcuno temeva un'altra Bolzaneto. Eppure proponiamo solo soluzioni alternative per la nostra vita, che proteggano la salute già minacciata. La nostra e quella degli altri, in qualunque posto vivano. Not In My Back Yard, non nel mio giardino. Ma non abbiamo più giardini. E questo ci unisce. Sentiamo la necessità di ricordare Acerra, Pianura, Giugliano. Sono un lungo ed impressionante elenco di veleni e la chimera delle bonifiche. L'Italia dei rifiuti chimici, degli inceneritori e delle discariche. Eppure il sole, anche quando non lo vedi, sai che c'è e così teniamo vive le speranze. Il tempo ha però perduto i suoi tratti di silenzio, nel cervello solo sirene e rombi di elicotteri che ci sembra di udire anche quando c'è quiete. Una rete di voci attraversa la città fra le montagne di spazzatura. Si cammina con i fazzoletti appoggiati sul naso e sulla bocca. Anche se ci liberano, dopo molti giorni, da qualche cumulo, resta un tanfo che fa bruciare la gola. E la creolina non basta, soprattutto sul terreno impregnato di percolato. I sacchetti neri sono mostri che si moltiplicano per strada ma coperti dal bianco della calce sono meno mostri. Qualche bambino con l'indice li punta: la neve. Questo quando non c'è vento. Altrimenti ti copre i capelli, ti secca la pelle e ti senti più vecchio. La strada è diventata un luogo anche di messaggi, c'è chi li prepara a casa, li scrive con la penna in stampatello e li porta sempre con sé in modo da lasciarli in qualche punto fuori dai confini. Alcune donne indossano magliette su cui hanno ricamato frasi. Sono slogan per ricordare che non è ancora finita. Si attende. C'è chi distribuisce volantini e manifesti, chi s'industria a preparare striscioni e bandiere. Altri, sono sempre presenti, con il loro block notes, ai Consigli Comunali, alle riunioni, per raccolgliere e organizzare materiale informativo. Dal sito web "chiaiaNodiscarica" si diffondono notizie, dibattiti, video, forum.

Gruppi più o meno nutriti improvvisano manifestazioni non violente come il "softwalking", per far capire anche a quelli meno attenti come si presenterà la circolazione automobilistica ogni mattina, quando centinaia di autocompattatori sfileranno in fila indiana per raggiungere la discarica. Questo è uno dei nodi che i tenici dell'Arpac non riescono a districare e si sono rivolti all'Università di Tor Vergata (Roma) ma ancora non sono tornati con la soluzione. Forse costruiranno un ponte gigantesco sulle nostre teste. Siamo, comunque, sempre inseguiti da camionette della polizia. Addirittura durante il softwalking al centro di Napoli, qualcuno si è girato e ha visto un "carrarmato" dietro di lui. E così ha riferito: gli autocarri blindati, oggi, oltre ad essere grandi e di ferro sono anche silenziosi. I politici sfuggono, non rispondono alla crescente insoddisfazione di bisogni collettivi. Hanno perso la memoria: "La democrazia si fonda su regole certe e condivise finalizzate ad indirizzare i rapporti politici, sociali ed economici di una comunità verso una condizione di benessere diffuso." Siamo costretti a ripeterlo spesso. Dov'è il dialogo da cui dovrebbe scaturire la soluzione più saggia? Ogni decisione sembra un copione, un appunto. Quale democrazia? Forse solo una forma rappresentativa, più teorica che reale che ha creato una profonda spaccatura tra il mondo della politica da una parte e noi dall'altra. Si militarizza il territorio, la legge limita ancor più l'informazione, si prospettano nuove impunità. Si schedano bambine e bambini Zingari. Hanno picchiato Rebecca Covaciu (premio Unicef) e la sua famiglia. Fuori dall'Europa la chiamano "la direttiva della vergogna". E non c'è da affannarsi con accuse di buonismo: siamo buonisti. Chiaiano è solo la punta di un iceberg. Proprio dalle terre più oppresse dalla camorra arriva un segnale che l'informazione quasi sempre evita di cogliere. Gente offesa dai modi violenti, che si è sentita nemica interna dello Stato. Trattati come una massa informe, come in una centrifuga, diventiamo sempre più piccoli. E la logica è sempre la stessa. Vogliono convincerci che la storia delle cose è così. E' semplice il nostro no. Rifiutiamo una storia che rende infelici. L'emergenza rifiuti è una loro invenzione e non possiamo continuare ad assecondarla, perdendo pezzi di futuro. Abbiamo alternative migliori. La "nostra spazzatura" è quella di consumatori invitati a comprare per la felicità. Chi non consuma abbastanza non è un buon cittadino. La pubblicità ce lo ripete in modo martellante in ogni momento della giornata. Dopo l'11 settembre Bush non ebbe di meglio da dichiarare che: "Shop!". Fu l'unica soluzione offerta alle persone: comprare! Senza occuparsi delle conseguenze, senza cura. Solo montagne di rifiuti seppelliti insieme alle navi in fondo al mare, nelle cave, nelle miniere, restituite all'aria dagli inceneritori. Not In My Back Yard, non nel mio giardino. Ma non abbiamo più giardini.
E' per questo motivo che si ritiene possibile andare oltre, di immaginare che il presidio diventi un osservatorio permanente, sulla convivenza civile. Quella materia che i bambini studiano a scuola, riscontrando non poche difficoltà nel riferirla alla realtà. Un laboratorio di "buone pratiche" per incoraggiare a continuare il lavoro affrontato in questi mesi anche con la collaborazione dei diversi professionisti, artisti e istituzioni.

emilia santoro


CHIAIANO NON E' SOLA

E' piuttosto riduttivo riferirsi alla mobilitazione di Chiaiano come a una protesta contro l'insidiamento di una discarica. In realtà qui, come ad Agnano, Acerra, Salerno, si avversa radicalmente il concetto stesso di "discarica e termovalorizzatore", visti come uniche e imprescindibili soluzioni al problema dello smaltimento rifiuti. La normativa europea è molto chiara. Stabilisce che la priorità è la prevenzione e indica inequivocabilmente in riutilizzo e riciclaggio la migliore opzione ecologica, rispetto alla cosiddetta valorizzazione energetica. Nel respingere quindi l'allestimento discariche e termovalorizzatori, in quanto altamente inquinanti ed invasivi oltre che antieconomici, si ritiene auspicabile l'avvio nel più breve tempo possibile di un piano di dismissione su scala nazionale. Per quanto riguarda il problema dello smaltimento delle tonnellate di spazzatura in strada in Campania (che vanno ad aggiungersi a quei milioni di "ecoballe", in realtà solo rifiuti indifferenziati, stoccati in depositi come quelli di Taverna del Re a Giugliano), l'unica strada percorribile è rappresentata dalla combinazione di diversi elementi (come precisato nella seconda parte di questa relazione): immediata attivazione di un corretto, capillare ed efficiente Ciclo di Gestione dei Rifiuti; assunzione di provvedimenti volti alla riduzione a monte degli imballaggi; ricorso alle nuove tecnologie.
In queste ultime settimane, riguardo alla crisi dei rifiuti, alcuni rappresentanti delle Istituzioni hanno rilasciato dichiarazioni illuminanti, non rispetto alle cose di cui parlano ma rispetto al loro livello di competenza. O di onestà intellettuale. Se, ad esempio, il sindaco di Napoli dichiara, sostanzialmente, che il termovalorizzatore ad Agnano porterà sviluppo all'intera zona, compresi i comuni limitrofi, senza aver cura di minimamente accennare alle possibili conseguenze sull'ambiente, può significare solo due cose: il sindaco non sa di cosa parla, oppure lo sa e fa finta di niente. Sull'argomento smaltimento rifiuti è in corso da decenni un dibattito planetario che ha prodotto una vasta letteratura (di tipo saggistico e giornalistico), tanto dal punto di vista tecnico-scientifico, quanto da quello socio-economico (quindi politico). A meno che non ci si affidi esclusivamente alla televisione, non è così difficile informarsi al riguardo. Sembra che il potere, nelle sue varie espressioni, non si sia accorto che, rispetto solo a pochi anni fa, la gente non si fa convincere tanto facilmente da argomentazioni approssimative
e frettolosamente liquidatorie. E' semplicemente più informata. Chiunque può essere in grado di farsi un'idea abbastanza ampia sui termovalorizzatori e se vale veramente la pena costruirli, considerati vantaggi, svantaggi e alternative. Oppure se sia veramente sensato allestire una megadiscarica, specie nella zona dalla densità abitativa più alta d'Europa. Di controindicazioni, come detto, ce ne sono ed esistono anche diverse alternative, tante e tali da meritare di essere prese in seria considerazione. Altrimenti è come se a un ammalato si dicesse che, se anche esistono nuove cure, probabilmente più efficaci, con minori effetti collaterali, forse anche più economiche, è da preferire la cura antica perchè è quella che si è sempre usata. Ha senso? Certamente no, se lo si chiede all'ammalato. Sicuramente sì, se lo si chiede al medico corrotto dall'azienda farmaceutica che ha costruito la sua colossale fortuna (passata, presente e futura) sulla cura antica. A meno di non voler ritenere che il medico sia sinceramente, onestamente incompetente.
Dalla "Prima Dichiarazione di Guerra ai Rifiuti" (il Presidente del Consiglio era C.A. Ciampi, nel 1994), i "medici" designati sono stati tanti. Oltre ai Commissari Straordinari (nove, compreso quello attualmente in carica), bisogna tener conto naturalmente anche e soprattutto dei responsabili istituzionali locali, Presidenti della Giunta Regionale, Governatori Regionali, Sindaci, Assessori, Prefetti. Sono esponenti di formazioni politiche di ogni colore che si sono succedute, alternandosi, fronteggiandosi, molto spesso anche consociandosi nella gestione del potere. Ma questi partiti non avevano nomi folcloristici. Non esprimevano idee politiche astruse dal contesto nazionale. Erano e sono espressione di partiti presenti in Parlamento, sostenuti dal ceto politico nazionale, rappresentanti di bacini elettorali indispensabili alla conquista dei seggi, tanto alla Camera come al Senato. Quindi le responsabilità sono ascrivibili anche agli esponenti politici nazionali, Capi di Governo, Ministri, Sottosegretari. Altrimenti che "responsabili" sarebbero?
Dunque se l'emergenza era tale già diciotto anni fa, allora proprio "emergenza" non è. Si può ricorrere a tale espressione quando si viene sorpresi da un evento improvviso, inaspettato, imprevedibile. Come un terremoto, un attentato terroristico. O come una megadiscarica da 700mila tonnellate nel bel mezzo di un'area abitata da centinaia di migliaia di persone. Il disastro rifiuti, al contrario, è cresciuto nel tempo, alimentato dal groviglio di interessi politici, imprenditoriali e finanziari di cui ogni tanto, qui e là, dalle inchieste e dai processi in corso, riesce ad affiorare qualche traccia. Il tutto è stato reso ancora più marcio dalle manovre della camorra che, fra corruzioni e connivenze, si è insinuata nei gangli del complesso meccanismo, arrivando a dettarne tempi e modalità.
Secondo alcuni organi di stampa la camorra si sarebbe insinuata, strumentalizzandole, anche nelle manifestazioni di Chiaiano. Certo non si può escludere che qualche tentativo sia stato fatto. La camorra esiste, non è mica una leggenda. Risiede, vive ed opera anche da queste parti. Si era detto che la Magistratura avesse avviato indagini proprio per far luce su eventuali infiltrazioni. Successivamente lo stesso Capo della Polizia, Manganelli, ha dichiarato pubblicamente che non era emerso nulla di rilevante. Si sa di tentativi di speculazioni edilizie proprio su terreni adiacenti la Selva di Chiaiano. Speculazioni che però si sta cercando di neutralizzare, estendendo anche a tali terreni l'area destinata al Parco delle Colline di Napoli. Del resto, riflettendoci, è davvero difficile credere che la camorra possa davvero ritenere minacciati i suoi interessi proprio da una discarica. Più probabile che abbia già annusato l'affare costituito dal passaggio giornaliero sotto il suo naso di circa 150 autocompattatori carichi di "monnezza".
Se poi si pensa ai rifiuti tossici che per anni i camorristi hanno smaltito per conto di industrie di tutt'Italia in gran parte della Campania, soprattutto nel casertano e nell'area a nord di Napoli, vengono i brividi (dalle inchieste in corso stanno venendo fuori i nomi di tante ditte delle province di Bologna, Brindisi, Cosenza, Milano, Novara, Padova, Pavia, Reggio Calabria, Roma, Torino...). Al riguardo però vale la pena chiedersi, come si chiede Isaia Sales, scrittore ed esponente politico campano "...la camorra casertana non è nata ieri... essa aveva avuto un lungo insediamento storico, una consuetudine pluridecennale con il potere politico, un controllo asfissiante del territorio, attività economiche legali e illegali di straordinaria importanza. Com’è potuto accadere che per un ventennio su di essa ci sia stato una così clamorosa sottovalutazione? Più di qualcuno dovrebbe rispondere a questa domanda".
In questo senso, la militarizzazione dei siti imposta dal Governo è assolutamente inidonea a rassicurare gli abitanti della zona. E' anzi motivo di ulteriore preoccupazione. Bisogna infatti considerare che la cava in questione è solo una delle tante esistenti nella Selva di Chiaiano, prese in analisi negli ultimi dieci anni, anche dal Commissariato di Governo, per potervi smaltire rifiuti di vario genere. In tali occasioni venne ipotizzato lo sversamento di materiali inerti (come quelli provenienti dalla bonifica di Bagnoli) oppure la frazione organica stabilizzata prodotta dagli impianti di CDR campani. La popolazione ha sempre avversato con decisione questi tentativi, sostenendo i progetti di riqualificazione del Parco delle Colline, oggi messi in seria discussione dal decreto. Esiste quindi il sospetto che l’apertura della discarica possa rappresentare solo l'inizio di un processo che comprenderebbe l'espansione dell’attività di sversamento rifiuti anche alle cave contigue. Almeno due di esse sono di proprietà della FIBE (Gruppo Impregilo della famiglia Romiti), l’azienda che ancora fino a pochi giorni fa gestiva gli impianti di CDR campani e l'inceneritore di Acerra ancora in costruzione. Anzi, la FIBE nel 2002 avrebbe acquistato queste cave proprio per sversarvi le ceneri tossiche prodotte dall’inceneritore. Il sospetto allora diventa quasi certezza, avendo ben presente che il decreto, all’art. 9, autorizza lo sversamento, nei siti campani individuati, anche di rifiuti tossici e nocivi (tra cui le ceneri prodotte dalla combustione di rifiuti). Il ricorso alla militarizzazione dei siti, unitamente all'istituzione della Super Procura, serve dunque esclusivamente ad impedire qualunque controllo democratico su queste attività. E la gente ha paura. Ha visto, sentito, letto dei veleni sotterrati nella discarica di Pianura e di quelli sparpagliati nel cosiddetto "triangolo della morte" (l'area fra Nola, Marigliano Acerra). Conosce i dati sull'aumento della mortalità provocata dal cancro in quelle zone. Sa della diossina, delle nanopolveri, del PCB. Sa che gli inceneritori sono complessi impianti industriali che ingoiano tutto quello che gli si porta da bruciare, lasciando scorie pericolose e diffondendo microparticolato nell'aria, mai abbastanza intossicata. Avverte di essere in grave pericolo, si rende conto che il territorio in cui vive e l'ambiente che la circonda potrebbero subire un processo di degrado irreversibile.
In Campania (come in altre zone) le amministrazioni locali non hanno mai nemmeno lontanamente provato a mettere in piedi un Corretto Ciclo di Gestione Integrata dei Rifiuti e la "differenziata" non ha ricevuto alcun serio impulso, in tutti questi anni d'emergenza. Non una diffusa e capillare campagna promozionale, quasi totale assenza d'informazioni e soprattutto una tangibile mancanza di volontà politica. Persino in questi giorni, con le strade sommerse dai rifiuti, non sono stati diramati avvisi nè lanciati appelli nemmeno per avvertire i cittadini di trattenere il più possibile il materiale non organico, al fine di ridurre almeno un po' il carico di spazzatura. Ma (sorpresa!) molti, spontaneamente lo stanno già facendo e probabilmente il quantitativo di rifiuti in strada è aumentato un po' meno del previsto. Questo dato però nessuno lo rileverà mai. Il fatto è che la spazzatura indifferenziata costituisce un lucroso affare, trattandosi di un carburante quasi a costo zero, soprattutto per le lobbies (politicamente trasversali) degli inceneritori. Saranno fantasie, ma la sensazione è che in questo momento sia in corso una accesa lotta fra chi vorrebbe incenerire in loco la massa di rifiuti disponibili (in gran parte sono già impacchettati) e chi vorrebbe portarne almeno una parte rilevante agli inceneritori già funzionanti. Basti pensare a quello di Brescia dove, pochi anni fa, venne avviata una terza linea d'incenerimento che "costringerà" all'importazione di rifiuti per decenni. Potrebbe essere la reale motivazione della "visita" all'inceneritore della città lombarda di una delegazione del Comune di Napoli, sindaco in testa. Si spiegherebbero anche le strane schermaglie politiche dei giorni scorsi, cui diede inizio una dichiarazione pubblica di Bossi. Senza nessun segnale precedente o successivo del Commissario straordinario o dello stesso Presidente del Consiglio, il leader leghista affermò che era venuto il momento per le regioni del nord di dare una mano e prendersi un po' di spazzatura da Napoli. Dopo le roboanti dichiarazioni di Berlusconi riguardo al suo personale impegno per "salvare" la città, lo slancio spontaneo delle regioni padane è quanto meno dissonante. Tanto più che solo qualche giorno prima erano stati approvati due emendamenti della Lega: nel primo si vieta tassativamente per i prossimi tre anni lo smaltimento dei rifiuti campani in altre regioni; nel secondo si stabilisce che i costi dell'emergenza dovranno essere rimborsati interamente dalla Regione Campania.

Il che significa che tali costi graveranno esclusivamente sugli abitanti di questi luoghi, a cui saranno addebitati anche i costi della mancata raccolta differenziata attraverso una maggiorazione della tariffa per lo smaltimento dei rifiuti. Se si aggiunge il sovrapprezzo del 6% sul costo dell'energia elettrica che, in base ai famosi CIP 6, serve anche e soprattutto a finanziare i termovalorizzatori e viene addebitato direttamente ai consumatori sulle bollette, si deduce che per molti campani si profilano anche ulteriori difficoltà economiche.
A questo punto sembra appropriato ricordare il pensiero di Francesco Saverio Nitti. Uomo di pensiero, studioso di economia e di finanza, attivamente impegnato nel campo politico, Nitti fu un riformista sociale, schierato alla sinistra liberal democratica. Presidente del Consiglio nel 1922, fu membro della Consulta poi dell’Assemblea Costituente, infine del Senato della Repubblica. Scrisse numerosi saggi sulla Questione Meridionale. ”...Lo sviluppo del Settentrione -sosteneva Nitti -è dovuto a cause storiche ed alla sua posizione geografica. Per circa mezzo secolo è stato un drenaggio contuinuo, un trasporto di ricchezza del Sud al Nord. Tale ricchezza ha permesso la formazione di grandi capitali che han reso possibile la educazione e la trasformazione industriale del Settentrione. La posizione geografica di quest’ ultimo, l’ essere cioe’ situato ai confini dei paesi piu’ ricchi e colti di Europa,ha avuto inoltre la sua enorme e benefica influenza... ...Nel 1887 è venuta la politica doganale e il Mezzogiorno, da colonia di contribuzione si è trasformata in colonia di consumo in favore dei produttori settentrionali. Al Sud non rimaneva che un solo privilegio: quello di pagare le maggiori imposte. Il Governo prende le imposte ed impone la corruzione politica...”
L'attuale Governo, forte dell'inequivocabile consenso elettorale, sforna leggi a sostegno dell'intolleranza ai limiti del razzismo di Stato, dell'impunità travestita da garantismo, del populismo semplificatorio. Si può permettere di considerare degna d'attenzione giuridica la mera "percezione del pericolo". Affatto sostenuta dai dati statistici, tale "percezione" viene abbondantemente gonfiata da quella consistente porzione del sistema mediatico quasi completamente al suo servizio. Può invece concedersi di ignorare l'inquietudine suscitata da un pericolo reale, tangibile, suffragata da argomentazioni scientifiche, la cui espressione
però non può contare quasi su nessun sostegno mediatico. Approfittando inoltre di un grave squilibrio politico, causato dalla recente pesante sconfitta della sinistra italiana, il Governo ottiene subito l'appoggio praticamente incondizionato di una acquiescente opposizione che chiede di andare avanti e, nel caso, rincarare la dose. Come già chiarito in precedenza, le responsabilità del disastro campano vanno distribuite tra tutti gli schieramenti politici che si sono avvicendati al potere sin dal 1994 (inizio ufficiale dell'emergenza), sia a livello locale che nazionale. Va altresì considerato che, almeno dal punto di vista politico, le responsabilità maggiori vanno ascritte all'attuale Governatore, Bassolino (attualmente sotto processo), al potere da ben otto anni, che resta pur sempre un esponente del maggior partito di centro-sinistra e che resta, tutto sommato indisturbato, dov'era. Detto questo, si può escludere che all'opposizione molti abbiano interesse a chiudere sbrigativamente la questione?
Intanto il Commissario Bertolaso finge di essere ben disposto verso le istanze dei comitati locali, cercando di ridurre il problema alla mera idoneità della cava, per poi in pratica ignorare i risultati dei rilievi tecnico-scientifici che la escludono inequivocabilmente. Con l'attivo sostegno del Presidente del Consiglio, tenta di blandire (con quelle che la stampa ha definito "ormai rituali colazioni di lavoro") presidenti di municipalità, sindaci, vicesindaci e assessori della zona, con l'offerta di abbozzati piani di "compensazione" che, indipendentemente dai contenuti, risultano davvero fuori luogo.

Ettore Latteri


Indice degli argomenti:

Parte Prima EMERGENZA AMBIENTALE E DEMOCRATICA

ASPETTI GIURIDICO-POLITICI
ASPETTI TECNICO-SCIENTIFICI
Valutazione d'impatto
→ Impatto ambientale
→ Impatto urbanistico
→ Impatto socio-economico
Discariche e termovalorizzatori (inceneritori)
PROPOSTE PER UNA DIVERSA GESTIONE DEL PROBLEMA RIFIUTI
1Piano Loris Rossi
2Ciclo di Gestione Integrata dei Rifiuti
3Le nuove tecnologie
a) Il trattamento meccanico-biologico (TMB)
b) Il dissociatore molecolare
c) Il sistema THOR
4Bonifiche

Parte Seconda APPROFONDIMENTI: LE ALTERNATIVE

LA NUOVA DIRETTIVA EUROPEA SUI RIFIUTI
Gerarchia dei rifiuti: prima di tutto la prevenzione e la riduzione
Raccolta differenziata per aumentare di almeno il 50% il riutilizzo
Prevenzione, eco-design e responsabilità estesa dei produttori
Una gestione dei rifiuti che non danneggi la salute e l'ambiente
Autorizzazioni, responsabilità e sanzioni
EMERGENZA CHIAIANO di Latteri, Santoro - 2 -
Non ci sono "alternative" al Ciclo di Gestione Integrata Dei Rifiuti
La raccolta differenziata
La raccolta differenziata porta a porta
→ Tipologia dei rifiuti: organico
→ Tipologia dei rifiuti: carta
→ Tipologia dei rifiuti: tipi di carta non adatti alla raccolta
→ Tipologia dei rifiuti: plastica
→ Tipologia dei rifiuti: plastiche molli
Riciclaggio dei rifiuti
IL TRATTAMENTO MECCANICO -BIOLOGICO (TMB)
TMB: il sistema di Tel Aviv (Israele)
TMB: il sistema di Sidney (Australia)
TMB: il centro riciclo Vedelago
IL DISSOCIATORE MOLECOLARE
IL SISTEMA THOR (TOTAL HOUSE WASTE RECYCLING)
GREEN PEACE: LA CORRETTA GESTIONE DEI RIFIUTI
LA TEORIA "RIFIUTI ZERO"
IL GAP TRA NORME EUROPEE E LEGGI ITALIANE
I problemi delle leggi italiane in materia di rifiuti
L'Unione Europea boccia l'Italia sui rifiuti
Indice Parte Seconda pag 33

Parte Terza APPROFONDIMENTI: RIFIUTI E VELENI

LE DISCARICHE
I veleni italiani sversati a Pianura
I TERMOVALORIZZATORI (INCENERITORI)
La verità sui termovalorizzatori, ecco le conseguenze ambientali
La termovalorizzazione è il più costoso sistema
Termovalorizzatori: che cos'è il CIP 6
Termovalorizzatori: le fonti rinnovabili
I termovalorizzatori in Campania
EMERGENZA CHIAIANO di Latteri, Santoro - 3 -
Esempi di termovalorizzatori cosiddetti "virtuosi": lo Spittelau di Vienna
Esempi di termovalorizzatori cosiddetti "virtuosi": il Rivalta Scrivia di Brescia
L'Unione Europea mette in mora il Governo Italiano sull'ambiente
La malagestione dei rifiuti in provincia di Brescia
Costruiremo inceneritori americani vietati negli USA!
NOx
EMERGENZA RIFIUTI IN CAMPANIA
Le cause
Emergenza rifiuti: problemi generali
Emergenza rifiuti: sanità e igiene
Emergenza rifiuti: effetto NIMBY
Emergenza rifiuti: istituzione del Commissariato
Emergenza rifiuti: procedure di infrazione e inchieste giudiziarie
Emergenza rifiuti: i Commissari straordinari dal 1994 ad oggi
LA MANCATA RACCOLTA DIFFERENZIATA IN CAMPANIA
LO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI TOSSICI
La diossina
Diossina, Marfella: " Mi sono contaminato mangiando"
LE ECOMAFIE DEI RIFIUTI IN ITALIA
Industria, camorra e smaltimento dei veleni
LE BONIFICHE MANCATE
Campania, la regione dei veleni
Le bonifiche mancate: in Campania 250mila persone avvelenate dai rifiuti
Le bonifiche mancate: Campania, 2550 aeree contaminate
Le bonifiche mancate: a Napoli pure il percolato è oro
IL PENSIERO DI FRANCESCO SAVERIO NITTI
IL PARERE DELL'ASSISE DI NAPOLI SUL DL 90 DEL 23/05/08
ULTERIORE MATERIALE DI APPROFONDIMENTO


(segnalato da: emiliasantoro@libero.it)

Ultimo aggiornamento: Martedì, 15-lug-08