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Dal primo numero del 2008 il settimanale Carta ospita una nuova rubrica dal titolo: Mutuosoccorso

Cartun Ribelliun

Un film di Adonella Marena

Estate 2006: una marcia di 800 Km da Venaus a Roma. Alla resistenza dei NOTAV si uniscono per strada tante altre resistenze e nasce il Patto di Mutuo Soccorso...

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Venerdì 18 Gennaio 2008 00:00

Il presidio di Siderno
CARTA settimanale 18/24 Gennaio 2008

Pare che questa rubrica si occuperà di Presidi, di quei luoghi insomma dove sono nati e continuano a nascere comitati di cittadini. Riunione del Patto di mutuo soccorso valle di Susa ci si interroga: da quando sono nati i Presidi? Solo un paio di anni fa non c’erano, adesso è tutto un fiorire. Per noi il Presidio inteso come casa, come luogo di incontro, come grande possibilità di vivere la comunità e trasmettere informazioni è legato a quel giugno del 2005. Una mattina, alcune centinaia e poi migliaia di cittadini si sono trovati su un prato per impedire carotaggi del terreno,preliminari ai lavori Tav. Borgone, zona Maometto.
Da allora siamo cambiati tutti. E’ questo il vero grande risultato, non tanto che il Tav sia fermo (certo anche), ma la trasformazione che abbiamo subito tutti, nella nostra testa, nel modo di fare e rapportarci con la politica. Ci siamo trovati immersi in una condizione che ci ha messo vicini, gli uni agli altri, in contatto con persone che forse non avremmo mai frequentato così assiduamente. Adesso ognuno è un poco dell’altro.
Si presidia per tante cose: una storia che nasce in Calabria. C’è un padre che ha Siderno ha visto il figlio Gianluca ammazzato dalla mafia, si chiama Mario Congiusta, con alcuni giovani della Locride fonda una associazione un “Comitato spontaneo per il diritto alla Vita, alla Libertà ed alla Giustizia”.
Siderno a differenza di altri piccoli centri vive il turismo, vengono organizzate notti bianche, eventi culturali. Saranno proprio questi momenti che i ragazzi utilizzeranno per mettere in atto una grande raccolta firme in appoggio alla richiesta di. Mario Congiusta: un appello a tutte le Istituzioni calabresi, a tutti i comuni della Locride perché si costituiscano parte civile nel processo. Il  procedimento vede imputato il cosiddetto “clan Costa”. Un invito insomma ad alzare la testa, a presidiare la legalità. Di più “il diritto a vivere” come scrivono i ragazzi del comitato. L’unico Comune che ora ha risposto è stato il comune di Riace.
Il sindaco, Domenico Lucano, ha incontrato Mario Congiusta e ha convocato il consiglio comune per martedì 22 gennaio con un solo punto all’ordine del giorno quello di modificare lo Statuto e inserire una nuova disposizione che impegna il Comune a costituirsi parte civile in tutti i processi per mafia della Locride. E’ un atto molto concreto. In Calabria, Libera e don Ciotti sono ben presenti, il comune di Polistena ha ospitato lo scorso anno la grande manifestazione del 21 marzo. Siamo dunque certi Riace non rimarrà sola.