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Un film di Adonella Marena

Estate 2006: una marcia di 800 Km da Venaus a Roma. Alla resistenza dei NOTAV si uniscono per strada tante altre resistenze e nasce il Patto di Mutuo Soccorso...

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Venerdì 21 Marzo 2008 00:00

Presidiare la memoria
CARTA settimanale 21 - 27 Marzo 2008

Presidiare la memoria. Lo ha fatto per anni con una determinazione da far paura, Felicia Vitale Impastato, abitando nella casa dove tutto ricordava Peppino. Due stanze che si aprivano sul corso, una casa che era diventata nel tempo una meta fissa per molte persone, per scolaresche, per chi sentiva la necessità di passare da quelle parti salutarla e chiacchiere di Peppino. Una casa con appeso alle pareti un lungo racconto fatto di fogli appiccicati, firme lasciate, poesie, pensieri, fotografie, volti noti e meno noti che negli anni hanno costruito una catena umana per non lasciarla sola. Lei, Felicia, sempre più minuta, sembrava sparire nell’abbraccio.
Oggi quella casa è su YouTube.  Casa della memoria non è solo un nome suggestivo dato a quelle stanze, è una realtà che molti hanno potuto conoscere. Sono passati trent’anni da quel 9 maggio di sangue. Mantenere viva la memoria senza trasformarla in retorica non è cosa facile eppure ci sono riusciti. Uno sguardo sempre rivolto ai giovani. Un Centro di documentazione a Palermo diretto da Umberto Santino che funziona. Una rete capillare in tutta Italia. Sarà un “Forum antimafia dedicato a Peppino e Felicia”, una manifestazione nazionale contro la mafia e anche un momento che vedrà riunirsi “movimenti dal basso nati in Italia negli ultimi anni con le lotte sociali storiche”

L’appuntamento è a Cinisi e questa sarà l’occasione, scrivono, per riflettere su molte tematiche, per far sentire la propria voce, per ribellarsi: “siamo convinti che costruire un mondo senza mafia è possibile”. Scrive Giovanni Impastato: “Non possiamo continuare ad aspettare, abbiamo perso troppo tempo. Se non riusciamo a costruire un progetto e a trasmettere un messaggio di fiducia e di speranza alle nuove generazioni, bombardate da una strategia della diseducazione che indica come esempi da seguire personaggi di successo cinici e sfrontati, politici e rappresentanti delle istituzioni spesso sotto processo o condannati per mafia, come Dell’Utri e Cuffaro, difficilmente riusciremo a far crescere in loro una coscienza democratica e antimafiosa”. Per questo l’appello è esteso a tutti. A quei Comuni che hanno dedicato in questi anni una strada a Peppino Impastato, a chi fa cultura, alle scuole, agli insegnanti, a chi ancora crede che valga la pena spendersi.