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Mutuo Soccorso su 

Dal primo numero del 2008 il settimanale Carta ospita una nuova rubrica dal titolo: Mutuosoccorso

Cartun Ribelliun

Un film di Adonella Marena

Estate 2006: una marcia di 800 Km da Venaus a Roma. Alla resistenza dei NOTAV si uniscono per strada tante altre resistenze e nasce il Patto di Mutuo Soccorso...

Friuli V.G.
CCC5 - Comitato Contro il Corridoio 5 (Trieste) Stampa

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sito web: http://www.ccc5.altervista.org/

Il Comitato Contro il Corridoio 5 si costituisce nel 2003 per contrastare la costruzione della linea AV/AC Ronchi dei Legionari-Trieste facente parte del cosiddetto Corridoio 5. Abbiamo deciso di chiamare così il nostro comitato in modo da creare una opposizione al TAV lungo tutto il Corridoio 5, coscienti che il nostro non era un problema locale ma nazionale (anzi internazionale), e facendo tesoro della lotta contro il TAV in Val di Susa, della quale eravamo a conoscenza, volendo così unire idealmente la nostra battaglia a quella loro. Adesso l'opposizione al TAV si è allargata al tratto che precede il nostro dove la Regione tenta d'imporre un progetto AV/AC senza tenere in conto le ragioni della popolazione contraria al passaggio di questa infrastruttura.

 
Comitato per la salvaguardia del golfo di Trieste contro i rigassificatori (Endesa off-shore e Gas Natural a terra) Stampa


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sito web: http://amici.golfo.ts.googlepages.com/

Dieci anni fa, precisamente nel settembre del 1996, un referendum a Monfalcone promosso dal Comitato NO Terminal, sancì il NO al progetto del Terminal di rigassificazione della Snam, e più in generale all'ipotesi di fare del Golfo di Trieste un Polo Energetico. Adesso, dieci anni dopo si torna a parlare non di uno, ma di due rigassificatori nel Golfo (che è un catino con una profondità media di 24 metri) su proposta dei colossi spagnoli Endesa e Gas Natural. Dalle ceneri di quel comitato è nato il Comitato per la salvaguardia del Golfo di Trieste che intende far valere quel NO che deve essere considerato definitivo.

 
Comitato “PAS” PerAltreStrade Stampa


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sito web: http://www.peraltrestrade.it/

 
Il Comitato P.A.S. si prefigge di mobilitare le popolazioni dell’alto e medio Tagliamento allo scopo di riconsiderare criticamente i parametri che stanno alla base di un’idea di sviluppo che consuma il territorio anzichè conservarlo e valorizzarlo, ovvero di: opporsi all’idea superata di una crescita che espropria la gente della terra, dell’aria, e dell’acqua. Beni questi, essenziali alla sopravvivenza e non merci indennizzabili.
Ed infine di proporre modelli di sviluppo alternativi che possano valorizzare l’immenso patrimonio naturale della vallata, allo scopo di trasmetterlo nella sua interezza alle future generazioni e renderlo fonte di economia e benessere per i suoi abitanti.

 
Vajont.org (UD) Stampa

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sito web: http://www.vajont.info

Per dare voce a chi non ha avuto voce: prima, durante e soprattutto "dopo" la catastrofe MAFIOSA del Vajont (9 ottobre 1963).
Per combattere la DISINFORMAZIONE che da oltre quarant'anni impera sull'argomento. Per ridare dignità e rispetto a 2000 innocenti trucidati, ed alle loro famiglie. Perchè glie lo devo, perchè me lo devo.

 
Carnia in movimento Stampa

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sito web: http://comitatidellacarnia.splinder.com/

Nel 2005 è stato presentato ai comuni della Carnia un progetto relativo alla costruzione di un elettrodotto aereo di interconnessione transfrontaliera che da Wurmlach, in Austria, dovrebbe raggiungere il paese carnico di Somplago. La società Alpe Adria Energia s.p.a., che ha presentato il progetto, si approvvigionerebbe così di energia elettrica a basso costo onde fornire detta energia al gruppo Ferriere Nord per i primi dieci anni, per poi passare sotto il completo controllo del gestore nazionale. L'elettrodotto, con tralicci di 30-60 metri, campate di 300 metri ed una fascia disboscata media di 60 metri, una tensione di 220Kvolt interesserebbe l'intera valle del But. IL PROGETTO dedica pochissima attenzione alla tutela della salute a vantaggio di un enorme business per i soggetti proponenti. Un elettrodotto aereo o interrato che sia, date le dimensioni, avrebbe nella nostra vallata ripercussioni ambientali, geologiche, salutistiche, sociali ed economiche disastrose.