DOLOMITI UNESCO “un patrimonio da costruire insieme” Forni di Sotto 04 ottobre 2009 Stampa
Scritto da Comitato PAS Dolomiti   
Giovedì 01 Ottobre 2009 22:17

DOLOMITI   UNESCO
“un patrimonio da costruire insieme”

 INCONTRO – DIBATTITO
domenica 04 ottobre 2009      ore 17.00

FORNI DI SOTTO (Ud)   sala consigliare

Patrimonio dell’umanità: ora è una realtà, ma quanti di noi sono pienamente consapevoli del significato di questa dichiarazione?
Quanti di noi vorrebbero saperne di più per poter trarne vantaggi e benefici per sé e per le future generazioni?
Quanti di noi vorrebbero fare domande e proposte?
Nella giornata dedicata a San Francesco, patrono d’Italia e pastore di sobrietà e di serena e necessaria decrescita, seguendo ai festeggiamenti indetti dal comune di Forni di Sotto per l’assegnazione dell’ambitissimo marchio, desideriamo dare a tutti la possibilità di saperne di più e di esprimere dubbi e idee.

L’incontro vedrà, seduti allo stesso tavolo, un rappresentante del club Unesco di Udine, le associazioni ambientaliste, i comitati, le amministrazioni e tutti coloro che vorranno interrogarsi a proposito del destino di questo territorio e del patrimonio culturale e naturalistico in esso racchiuso, ora così universalmente riconosciuto.
I comitati e le associazioni desiderano con questo evento, offrire informazioni alla popolazione e costruttiva collaborazione alle amministrazioni le quali si avviano ad un confronto e ad una sfida, riteniamo, epocale.

Come sempre pensiamo che l’unione faccia la forza

CIPRA Italia
Movimento Mont
Mountain Wilderness
Legambiente Fvg

con il patrocinio del WWF


UNESCO  A FORNI DI SOTTO

 

Il riconoscimento delle Dolomiti, area geografica storicamente definita che tutto il mondo conosce, colloca questi luoghi tra quelli che l’uomo è chiamato a conservare per l’unicità che rappresentano (distrutte una volta lo sono per sempre) e quindi perchè sono portatori di futuro.

Un variegato ambiente, ben conosciuto da chi pratica la montagna, dominato dalla “dolomia” (doppio carbonato di calcio e magnesio) famoso per le sue forme verticali, i suoi colori rosati, i suoi orizzonti fatti di guglie e canaloni, di torri e ghiaioni, di strapiombi e arditi campanili, di purezza e silenzi.

A chiedere per primi la tutela di quei monti, e delle vallate poste ai loro piedi, furono le Associazioni visionarie (Mountain Wilderness, CAI, WWF), i Comitati popolari; dopo, molto dopo si accodò la politica

Ora le Istituzioni sono chiamate a operare con coerenza per preservare quel “patrimonio” per conto dell’intera umanità.

C’è coscienza di questo?

Regione, Provincia, Comuni oltre che presenziare sapranno anche agire di conseguenza?

Ci saranno cioè fatti, FATTI e azioni concrete da calare entro le cornici legislative, nell’amministrare quotidiano degli Enti Pubblici?

A cominciare dai piani regionali (PSR), da quelli comunali (PRG), dal Codice Paesaggistico, per arrivare ad economie e strutture che vadano tutte in direzione di questa grande opportunità, offerta ai montanari e alla loro terra: terra non più da abbandonare al proprio destino o da umiliare con inutili e devastanti opere, ma da salvare e valorizzare con attività che siano assolutamente ecologicamente sostenibili; il che significa, in primo luogo, NON DEGRADARE!

NON  progettando l’autostrada Carnia-Cadore, opera che la Regione ha inserito nei suoi Piani e che andrebbe a cancellare tutti i propositi Unesco: un’assurdità il solo parlarne.

SI invece alle modeste rettifiche di cui ha bisogno la S.S. 52 “Carnica”, e la riproposizione del vecchio progetto di linea ferroviaria “Carnia-Dobbiaco”.

NON pensando a incredibili centrali sul Tagliamento, fiume conosciuto in Europa e nel mondo come il “Re dei fiumi alpini”, oppure a stravaganti e inutili briglie-mangiasoldi.

SI invece alla sua valorizzazione agro-turistico-sportiva. Si alla realizzazione di un progetto “biosfera” nella parte più selvaggia del più grande fiume della regione: quella che va da Forni di Sotto a Caprizzi in comune di Socchieve.

NON proponendo aggressive “grandi opere” di economie al tramonto che mettono in crisi i nostri comuni e distruggono le fragili comunità alpine.

SI invece al sostegno delle attività locali, alla gente di montagna, agli artigiani, alle attività legate al territorio: agricole, commerciali, turistiche.

NON calando dall’alto decisioni e scelte.

SI invece al decentramento, al coinvolgimento diretto della popolazione di montagna, al mantenimento sul territorio di servizi e presìdi della società civile e delle Istituzioni.

Questo è il compito affidato ai nostri paesi, questo è il Patrimonio che ci ha affidato l’Unesco; e di questo riconoscimento noi vorremmo essere degni di fronte all’intera Umanità.

Valle Alto Tagliamento, 01 ottobre 2009