Alluvione nelle valli del Piemonte: presidi salvati Stampa
Venerdì 06 Giugno 2008 00:00

Alluvione nelle valli del Piemonte: presidi salvati
CARTA settimanale 6 - 12 Giugno 2008

Giovedì 29 maggio. Presidiare l’alluvione. Difficile scrivere con l’allarme tutto intorno, attenzione ai rumori del fuori,alle notizie. Il fiume Dora Riparia è al limite, inferocito, brutto, le sue acque sono sporche, trascina grosso tronchi, può uscire da un momento all’altro, e ormai si sa (alluvione 2000) è un attimo, travolge tutto. L’aria è calda, strana, incombe il pericolo. Scuole chiuse, ponti chiusi, la gente si è riversata in strada, si fa la coda per vedere uno spettacolo allucinante. Una sfida, un conto da pagare che la natura pare abbia deciso di presentare. Bassa valle allagata, là dove uno dei tanti progetti presentava una linea Tav interrata c’è un lago.
Da qualche giorno Luca Mercalli aveva lanciato l’allarme, valsusino, alla teoria dei dati aveva accompagnato la pratica controllando direttamente con i tecnici dei comuni che ci fosse allerta. Lo hanno ascoltato, tutto è stato predisposto e la macchina sta funzionando perfettamente. Notizie da Venaus allagata, il presidio è salvo, così come gli altri due a Bruzolo e Borgone. A fine giugno ci sarà il compleanno: sono tre anni che esistono queste casupole, vengono usate per avere una parvenza di organizzazione, anche se tutto è come il primo giorno: incontrollabile e improvvisato. Per fortuna. In sei ore sono cadute dai 50 ai 100 mm. Nelle prossime ore si raddoppia. Piove in alta valle, lo zero termico in quota scioglie tutto quello che c’è ancora. E il fiume si ingrossa. Non si può gioire per un rallentamento della pioggia, siamo tutti legati l’uno all’altro, la bassa valle è legata all’alta, stessa sorte, e Torino si becca tutto come gran finale. E’ la montagna che decide, a valle si raccolgono le conseguenze. Voci che si rincorrono: “hanno aperto le paratie delle dighe”. Tempo due ore e arriva la piena. E il Moncenisio? E quella grande diga che abbiamo sulla testa? Si telefona per sapere. Si ricevono tante telefonate perché in questi anni gli amici sono aumentati e i Tg hanno dato in apertura la notizia dei disastri. Cosa sta succedendo? E Venaus? Tutto bene, il 15 giugno sarà in grado di ospitare di nuovo il mondo che arriva per “comprare un posto in prima fila”. Secondo atto: tre lotti di terreno a Venaus, esattamente dove c’era stato lo sgombero  la notte tra il 5 e il 6 dicembre 2005.