Comitato difesa del territorio (Cremona) Stampa

email: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
sito web: http://www.comitatodifesaterritorio.org/

10 anni di veleni a Cremona
Dieci anni fa, il 12 settembre 1997 l´inceneritore veniva posto in esercizio, dopo sei anni di opposizione e di lotta, dopo un referendum che vide 35.828 cittadini elettori recarsi alle urne. Fu quindi raggiunto il quorum, 55.76% e il referendum mostrò che 20.338 cittadini, (il 58.01%), erano contrari alla costruzione dell´impianto e 14.757 (il 41.99%) cittadini erano favorevoli. Era il 1994 ed il Consiglio Comunale respinse il risultato evidente delle urne, calpestando tranquillamente la volontà popolare, e proseguì nella progettazione e costruzione dell´impianto.

La lotta, fatta di presidi, manifestazioni, feste, falò e striscioni, proseguì fino al maggio del 1995. Avevamo perso la battaglia, era mancata la forte presenza popolare, la mobilitazione che avrebbe messo gli amministratori di fronte alle proprie responsabilità. Ora, a 10 anni di distanza, riprendiamo la lotta. Ora possiamo dire: "avevamo ragione!"
Infatti: l´inceneritore produce ogni genere di veleni, sostanze tossiche nocive per la salute pubblica, incrementando l´inquinamento di aria, acqua e terreno, incrementando l´insorgere di tumori la raccolta differenziata è bloccata i rifiuti non sono, come afferma A.E.M., una risorsa, ma un colossale affare.
Ora, a 10 anni di distanza, riprendiamo la lotta, contro l´inceneritore, contro un modello di sviluppo che spinge i cittadini a consumare e a buttare via, contro le logiche del "mercato" che schiacciano persone e i paesi più deboli, perpetrando e promuovendo guerre, sfruttamento, miseria e disuguaglianza, contro una politica ambientale che mette al primo posto gli affari invece degli interessi comuni e così, ora come allora, disprezza e calpesta la volontà popolare.
Ora, a 10 anni di distanza, sappiamo, e la scienza ce lo conferma, quanti danni gli inceneritori provocano alla salute dei cittadini.
Ora, a 10 anni di distanza, possiamo dire, dati alla mano che esistono alternative concrete: produrre meno rifiuti, raccolta differenziata, riutilizzo, smaltimento a freddo
Chiediamo quindi ora, con la forza della ragione: "CHIUDIAMO L´INCENERITORE"