Lombardia
Associazione/Comitato/... |
Descrizione |
Coordinamento Gruppi d'acquisto Milano |
Scheda non disponibile...
Nota: invitiamo a segnalarci un indirizzo email
di riferimento... |
coord. Comitati ambientalisti Lombardia |
Scheda non disponibile... |
Comitato no-tangenziale
Magenta |
Contrastiamo
il progetto autostradale di collegamento Milano-Malpensa
che dovrebbe diventare l'anello esterno delle tangenziali
milanesi attraversando due parchi. crediamo in un
"sviluppo" diverso e capace di futuro,
in cui gli aspetti economici, sociali e ambientali
siano in dialettica con il territorio |
Umanisti
per l'Ambiente (Milano) |
Nato
nel 2006, Umanisti per l'Ambiente è un gruppo
di persone ecologiste, umaniste, nonviolente e non-discriminatorie
che cercano di dare risposte alla crisi umana e
ambientale che sta portando il pianeta al collasso.
Di fronte al consumismo e materialismo sfrenato,
vogliamo adoperare uno stile di vita coerente con
questi nostri valori e diffonderlo il più
possibile. Sottoscriviamo le idee espresse dal Movimento
Umanista e dalla Rete per la Decrescita, per uscire
dall'assurda logica della crescita illimitata e
dal modello del libero mercato che consideriamo
fallito. |
Un'altra città
- Vimodrone (Milano) |
Associazione
che si occupa della partecipazione dei cittadini
e della tutela del territorio nella zona est della
provincia di milano |
Forum Martesana (provincia nord-est di Milano) |
Il Forum Martesana è
una rete tra associazioni, sindacati di base, spazi
sociali della provincia nordest di Milano, impegnato
nell'opposizione all'alta velocità ed al
modello di mobilità in questa zona e nella
lotta alla precarietà del lavoro. |
Comitato
difesa del territorio (Cremona) |
10 anni di veleni a Cremona
Dieci anni fa, il 12 settembre 1997 l´inceneritore
veniva posto in esercizio, dopo
sei anni di opposizione e di lotta, dopo un referendum
che vide 35.828 cittadini
elettori recarsi alle urne. Fu quindi raggiunto
il quorum, 55.76% e il referendum mostrò che
20.338 cittadini,
(il 58.01%), erano contrari alla costruzione
dell´impianto e 14.757 (il 41.99%)
cittadini erano favorevoli.
Era il 1994 ed il
Consiglio Comunale respinse il risultato evidente
delle urne,
calpestando tranquillamente la volontà popolare,
e proseguì nella progettazione e
costruzione dell´impianto.
La lotta, fatta di presidi, manifestazioni,
feste, falò e striscioni, proseguì fino
al maggio del 1995. Avevamo perso la battaglia,
era mancata la forte presenza popolare, la mobilitazione
che avrebbe messo gli amministratori di fronte
alle proprie responsabilità. Ora, a 10
anni di distanza, riprendiamo la lotta.
Ora possiamo dire: "avevamo ragione!"
Infatti:
l´inceneritore produce ogni genere di
veleni, sostanze tossiche nocive per la salute
pubblica, incrementando l´inquinamento
di aria, acqua e terreno, incrementando
l´insorgere di tumori
la raccolta differenziata è bloccata
i rifiuti non sono, come afferma A.E.M., una
risorsa, ma un colossale affare.
Ora, a 10 anni
di distanza, riprendiamo la lotta, contro l´inceneritore,
contro un
modello di sviluppo che spinge i cittadini a
consumare e a buttare via, contro le
logiche del "mercato" che schiacciano
persone e i paesi più deboli,
perpetrando e promuovendo guerre, sfruttamento,
miseria e disuguaglianza, contro una
politica ambientale che mette al primo posto
gli affari invece degli interessi comuni
e così, ora come allora, disprezza e calpesta
la volontà popolare.
Ora, a 10 anni di
distanza, sappiamo, e la scienza ce lo conferma,
quanti danni gli inceneritori provocano alla
salute dei cittadini.
Ora, a 10 anni di distanza,
possiamo dire, dati alla mano che esistono alternative
concrete:
produrre meno rifiuti,
raccolta differenziata,
riutilizzo,
smaltimento a freddo
Chiediamo quindi ora, con
la forza della ragione: "CHIUDIAMO
L´INCENERITORE" |
Comitato
No-Tav Basso Garda Colline Moreniche - Lonato
(BS) |
Il Comitato nasce un paio di
anni fa dopo due incontri organizzati a Lonato
e Desenzano ed è attivo nella zona del basso
Garda. Il comitato si pone come un coordinamento
di forze sociali e singoli cittadini che costituirà un
tavolo permanente di informazione, riflessione,
discussione e proposta sullo stato dei lavori della
Tav sulla tratta Brescia-Verona, è attento
e verifica ad ogni fase dei procedimenti tecnici
e amministrativi sul territorio, organizza attività e
iniziative di contrapposizione al progetto elaborando
un piano per il miglioramento qualitativo dell'offerta
di mobilitàLonato dovrebbe, secondo l'unico
progetto per ora esistente, ospitare il primo cantiere
che verrà aperto sulla tratta Brescia-Verona,
a ridosso della frazione Campagna, per la costruzione
di una doppia galleria di 7 chilometri con un fronte
di 30 metri che attraversa il territorio di Lonato
per riemergere poi a Desenzano.
L'inizio del cantiere significherebbe un decennio di isolamento per la frazione,
che vedrebbe interrotta la possibilità di raggiungere il centro del paese
e la direttrice verso Brescia e nell'area prevista per la realizzazione manca
completamente un'adeguata viabilità per un simile cantiere. Inoltre il
tracciato previsto causerebbe gravi interferenze con alcune importanti aziende
locali, costrette a dislocare altrove il prodotto finito perché la linea
passa nel bel mezzo dei piazzali di stoccaggio. Altri problemi, comuni a tutti
i cantieri TAV riguardano il trattamento in loco dello smarino di scavo, la dislocazione
dei rifiuti, nuove cave di prestito da realizzare per sostenere la necessità di
calcestruzzo e ghiaie. La galleria, inoltre, attraverserà le colline ad
una profondità variabile, fino a 30 metri, causando una barriera al deflusso
delle falde sotterranee, con problemi di prosciugamento dei pozzi a sud del paese
e innalzamenti di falda a nord.
L'anfiteatro morenico del basso Garda verrà deturpato dal passaggio della
nuova ferrovia sia in rilevato che in trincee. Qui ci sono da sempre le colture
a vitigno Lugana d'origine controllata. Si prevede che oltre un centinaio di
ettari di questa pregiata produzione vitivinicola verrà eliminato, praticamente
un settimo del totale. |
Coordinamento
comitati contro autostrada Broni Mortara |
Il Coordinamento dei Comitati
si è costituito per contrastare la costruzione
dell'autostrada regionale Broni-Mortara-Stroppiana.
Il Comitato lavora con le Associazioni ambientaliste
facendo opera di informazione, attivando incontri
pubblici e azioni legali. Alla base della opposizione
alla autostarda Broni Mortara sono considerazioni
sull'impatto ambientale (inquinamento atmosferico,
contaminazione suoli agricoli, consumo di suolo
agricolo) e la inadeguatezza dell'opera (pensata
come una camionabile di collegamento gfra la Milano
Serravalle e la Torino Piacenza) rispetto ai reali
problemi di viabilità locale. Il tracciato
dell'autostrada è destinato ad attraversare
suoli di notevole fertilità in Oltrepo Pavese
e Lomellina e la Zona di Protezione Speciale della
Lomellina (tra le aree risicole più importanti
d'Italia) territorio di straordinaria importanza
naturalistica per la sosta degli Uccelli acquatici
migratori e luogo di nidificazione degli aArdeidi
coloniali di rilevanza mondiale.
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Comitato
Via le atomiche da Ghedi - Ghedi (BS) |
Comitato che ha come obbiettivo
l'eliminazione delle testate atomiche dal territorio
del comune di ghedi(bs) e dal territorio italiano,in
rispetto del trattato di non proliferazione nucleare. |
Comitato Ambiente Territorio Lomazzo Manera |
Adesso nasce il Comitato Ambiente Territorio Lomazzo Manera (www.catlomazzo.org) con l'obiettivo di difendere e salvaguardare il bene pubblico costituito dal verde e dall'ambiente dove viviamo dall'incontinenza edilizia che ha caratterizzato il consumo del territorio da 15 anni a questa parte. Perché non solo di Parco si tratta ma anche della futura PEDEMONTANA, con relative strade e distruzione di verde, del futuro piano di governo del territorio (PGT) che, temiamo, non contenti di aver costruito dappertutto con la vecchia giunta Arrighi (vedi area Cimiteriale- Via Belvedere- zona Scuole Medie), questi amministratori implementeranno con ulteriori costruzioni abitative a danno del poco verde rimasto. |
Comitato NO EXPO (Milano) |
Siamo una rete di associazioni, comitati, centri sociali, sindacati di base, donne e uomini convinti che Expo non sia l'opportunità che è stata venduta all'opinione pubblica, ma una sciagura per i territori e le popolazioni interessate dalle opere che verranno realizzate, piccole e grandi; un grande business speculativo per ridefinire e rigenerare il sistema economico-politico di potere che ha già fatto di Milano e della Lombardia dei territori inquinati, malati, devastati. Con Expo2015 rischiamo un moltiplicarsi di autostrade, TAV, grattacieli, inutili centri commerciali; un consumo di territorio non più sopportabile; si pregiudica la sopravvivenza delle attività agricole periurbane sopravvissute alla pressione degli interessi immobiliari; si riproduce un modello di mobilità funzionale solo alle merci e basato essenzialmente sul trasporto su gomma; si genera una Milano città-vetrina, senza alcuna visione pubblica della polis, una città da usare e consumare ma non a misura di chi ci vive e dei bisogni esistenti. Non esite un altro Expo2015. Non è possibile perchè la posta in gioco, il denaro in ballo, sono tali da rendere impossibile un'alternativa che non sia il NoExpo, ossia utilizzare i miliardi pubblici che verranno spesi per fare ciò che popolazioni e territori da anni aspettano: difesa dei beni comuni, politiche abitative pubbliche, mobilità sostenibile, difesa del diritto a vivere città e territori sani. Ma, soprattutto, non vogliamo grandi eventi e grandi opere imposti sulla testa di chi ne pagherà per sempre le conseguenze. |
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