Presidio di Montale CARTA settimanale 14 - 20 Marzo 2008 Giulio Maccacaro fra i fondatori di Medicina Democratica, aveva intuito che il rapporto tra prevenzione e salute sarebbe diventato primario. Si chiama con il suo nome il presidio permanente che si trova presso il comune di Montale, nato il 30 luglio dello scorso anno, anche se da molti anni, comitati spontanei, associazioni, cittadini si adoperano per avere informazioni circa l’inceneritore che da trent’anni esiste sul territorio per le province di Pistoia e di Prato. Viene deciso il raddoppio e cambiato il nome in termovalorizzatore. I lavori di ampliamento arrivano insieme alle analisi sulle emissioni di diossine e furani, sforamento dei limiti di legge pari a sei volte il consentito. Qualche tenda, un gazebo, si comincia come sempre a presidiare, Il terreno è un piccolo appezzamento di terra incolta che sta davanti ai cancelli dell’inceneritore del Cis consorzio dei tre comuni (Agliana, Montale e Quarrata), diventata una Spa. Il terreno è di proprietà del comune di Montale. In realtà spiegano i cittadini del comitato: “ i terreni vengono ceduti nei primi anni ‘80 al Comune da privati come –scambio- per ottenere la concessione edilizia per la costruzione di un edificio industriale, impegnandosi la giunta a realizzarvi un’ area verde per il gioco, mai realizzata: per fortuna, visto che i bambini sarebbero andati a giocare davanti al camino dell’ inceneritore”. Quando nasce il presidio decidono di chiedere il permesso per una occupazione di suolo pubblico. Dopo grandi discussioni decidono di pagare, non vogliono cercare lo scontro. La cifra è esosa 750 euro per un mese. Intanto si mette in moto una raccolta firme per la concessione in comodato d’uso gratuito del campo dove sorge il presidio. Al sindaco di Montale viene consegnata la richiesta con un migliaio di firme fra queste Alex Zanotelli. Ma non c’è storia. Il presidio non può stare né lì né da nessuna altra parte, non vengono riconosciuti gli scopi sociali. In pochi mesi di vita il presidio ha promosso iniziative, manifestazioni e blocchi; ha avviato un progetto di raccolta differenziata autorganizzata su un piccolo campione di famiglie. “Circa un mese fa è arrivata una lettera del Comune che intimava lo sgombero dell’area e il pagamento del suolo pubblico per il periodo di permanenza oltre ad una mora calcolata in percentuale 3400,0 euro”. Mai fine al peggio.
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