il cartun d'le Ribelliun CARTA settimanale 16 - 22 Maggio 2008 L’idea di percorrere tutti quei chilometri, da Venaus a Roma, un po’ a piedi, un po’ in treno (per sottolineare che il popolo notav non è contro il treno), era venuta a gennaio nel 2006 durante il Grande Cortile. Il carretto che avrebbe accompagnato la marcia era stato riverniciato di fresco con una grande scritta che campeggiava: non ci ruberete il futuro. Adesso tutto questo è un film per la regia di Adonella Marena e le riprese di Fabio Colazzo, il titolo: “Il cartun d’le ribelliun. Da Venaus a Roma a passo d’uomo”. In quindici giorni di un luglio caldissimo percorsi ottocento chilometri, incontrate decide di associazioni, comitati, gruppi di cittadini. Una storia allegra, colorata dove il senso di comunità viene davvero fuori. Il progetto del documentario è stato selezionato dalla Film Commission di Torino. Non c’è solo testimonianza nel documentario di Adonella, non c’è solo militanza, c’è soprattutto mestiere, bravura. Adonella Marena aveva già firmato il suo “Indiani di Valle” un documentario che spiegava attraverso le interviste il perché di questa opposizione. Questa volta ha avuto le mani libere, senza l’ossessione di dover ancora spiegare qualche cosa. Ha lasciato che il suo sguardo scegliesse fra le oltre sessanta ore di girato. Lo spirito del film va oltre il notav, racconta un esempio originale di sperimentazione politica, di contaminazione, il mettersi in gioco, una espressione dei territori e della democrazia dal basso e poi l'ironia e il rigore tutto valsusino. Se non fossero stati due amici, due persone che per sensibilità e appartenenza vivevano come un tutt’uno questa esperienza della marcia non sarebbe stato possibile avere un documento così vero. Una fotografia ricercata che ha curato la stessa Adonella insieme a Fabio. Stessa sintonia nel concordare lo sguardo da usare su angolazioni, personaggi, tempi, premiato dall’armonia del lavoro. Musiche azzeccate di Davide Balistreri. Sono in vendita i dvd: per ordinarli
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Qquesto è un documentario da vedere insieme, su grande schermo, restituendo alle opere cinematografiche il senso di una buona proiezione.
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