Odilia racconta i "borghi autentici d'Italia" |
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Venerdì 10 Ottobre 2008 00:00 |
Odilia racconta i "borghi autentici d'Italia" CARTA settimanale 10 - 16 Ottobre 2008 Succede, in questo autunno pesante, tutto in salita, con notizie di emergenza sociale forte, disagio, ondate xenofobiche, succede che si continui a spostare (impercettibilmente) e spesso inconsapevolmente, attraverso delle azioni concrete, spostare e costruire di fatto una società altra/ responsabile, antirazziale. Sono gesti e parole che provengono dal quotidiano, attingono a piene mani da un patrimonio costruito nel tempo. Che ci appartiene. Odilia, assistente sociale, ha lasciato il lavoro per dedicarsi a tempo pieno all’amministrazione del suo Comune (stipendio mensile, tanto per non gravare sulle casse comunali era sotto i quattrocento euro), ha portato la raccolta differenziata al 70% . Perse le elezioni e perso anche il partito (Verdi), ha buttato il cuore oltre l’ostacolo e aperto una bottega equo solidale. E’ storia comune a molti, bisogna saper ripartire. A settembre si è messa in auto e ha fatto cinquecento chilometri per partecipare ad un convegno che si teneva in un piccolo paese Sauris in provincia di Udine: primo appuntamento dell’associazione Borghi Autentici d’Italia. Un’associazione promossa da Comuni che guardano al territorio con rispetto, basta con le costruzioni di mega strutture alberghiere, un turismo proposto su basi di accoglienza nelle vecchie case ristrutturate, una sostenibilità ambientale. Albergo diffuso: il villeggiante deve da subito sentirsi parte integrante del territorio, “cittadino temporaneo”: Sul sito parlano di qualità ma anche di lentezza di autenticità, buon vivere. Un nuovo modo di fare vacanze. Odilia parte per conoscere questa associazione in Friuli Venezia Giulia. A Sauris trova amministratori un po’ da tutta Italia pronti a confrontarsi su diversi temi, lei ha portato il suo contributo come Recosol : progetti di solidarietà e cooperazione. Stupore. I presenti candidamente ammettono di non averci mai pensato. Capita. Succede anche che in un confronto senza giudizi, senza prevaricazioni si possa parlare dell’argomento, svilupparlo e mettere a dimora un seme. Capita che qualche giorno dopo si riceva una telefonata con piena disponibilità a riprendere il ragionamento svilupparlo farlo proprio. E si va avanti.
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