Le facce sorridenti di valsusini e amici CARTA settimanale 12 - 18 Dicembre 2008 Le farfalle nella pancia. Così a poche ore dalla manifestazione di sabato 6 dicembre a Susa. La prima dopo lo strappo con gli amministratori, la prima senza il solito furgone che portava tutti gli stendardi dei comuni della valle. Nei giorni precedenti ci si incontrava e salutava: ci vediamo sabato. No, speriamo di non vederci, speriamo che ci sia talmente tanta gente da rendere impossibile l’incontro. Un gioco scaramantico mentre la tensione saliva, come sempre, qualche cosa di più. I ventiquattro appuntamenti del Grande Cortile, una overdose di chiacchiere su temi diversi, erano serviti per mantenere alta l’attenzione. Adesso eravamo arrivati al dunque. Ultimi preparativi, una e-mail ricorda che ci sarà chi, vestito da Babbo Natale, chiuderà il corteo munito di scopa e paletta e un’Apecar, in modo da lasciar tutto pulito. Un modo per rimarcare (ancora una volta) la natura del movimento, pacifico, nonviolento, pieno di inventiva. Il secondo appello riguarda la Madonna del Rocciamelone, si ricorda che l’edicola è avvitata alla parete del presidio di Venaus “qualcuno vada a sbullonarla”, basta portarsi un cacciavite. “Lei si farà trovare pronta e se portate un vasetto con dei fiori sarà ancora più contenta ( ...come tutte le donne!). Strani sti notav, il pensiero va a chi controlla, chi trascrive telefonate e messaggi. Il tutto a poche ore dai tuonanti comunicati dei media: l’Unione Europea ha sboccato i fondi per undici progetti, molti di questi Italiani. Tajani il commissario ai trasporti ha dato l’annuncio. Pronti i 671 milioni di euro per la tratta Lione Torino. La disponibilità reale di questi fondi era vincolata alla Valutazione di Impatto Ambientale, e a un progetto definitivo. Non esiste niente di tutto questo. Vittorio Agnolotto, presente alla manifestazione, comunica che la decisione è tutta politica e in netto contrasto alle direttive 85/337 e 97/11 sulle regole del bando cui ha partecipato l’Italia. Dunque possibile un ricorso contro il provvedimento. Parte il corteo nel momento in cui il vento è davvero freddo e forte. Mano a mano che si snoda e arrivano i primi dati (l’Ansa parla di 20mila), alla fine si dirà 30 mila, non c’è vento che tenga. Sale una forza incredibile. Ci si sbatte contro gli uni agli altri facce sorridenti. E’ una padellata in pieno viso di allegria: è andata, anche questa volta ce l’abbiamo fatta. Abbracci saluti, una manifestazione è fatta anche di questa cosa, forse soprattutto di questo, abbracci ai tanti amici venuti da lontano: Presidio di San Pietro, No Dal Molin, Aprilia. C’è anche un pullman da Brescia sono operai che al mattino hanno partecipato alla manifestazione di Thyssen Group a Torino. E poi ci sono molti studenti quelli dell’Onda, quelli di Rivoli, di Torino, di Palazzo Nuovo, del Politecnico. Lo striscione dice: “Solo l’Onda anomala va ad alta velocità”. Qualcuno scherza sull’assenza dei sindaci ed esibisce la fascia tricolore. (In realtà sono presenti in cinque, a titolo personale, in accordo con il progetto F.a.r.e, ma con dei distinguo). Mestiere difficile.
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