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Nuova Torino-Lione. Il balletto delle cifre sulle compensazioni del Tav:

Aggiornato a Novembre 2017

 

Quanti milioni?

Si sa che il Tav Torino-Lione ha potenti fautori tra i politici di quasi tutti i partiti. I più attivi, se non addirittura accaniti (magari perché hanno scelto di puntare sull'opera una buona parte della loro futura carriera) li troviamo tra parlamentari ed ex ministri piemontesi: Stefano Esposito del Pd, Osvaldo Napoli e Mino Giachino di Fi. Questi soggetti intervengono con particolare fervore ogni volta che i media trattano l'argomento di fondi compensativi dell'opera che potrebbero arrivare in Val di Susa: si atteggiano quanto meno a padrini, se non addirittura garanti degli stanziamenti governativi. Convinti, probabilmente, che l'argomento goda di grande popolarità e dunque sia potenzialmente redditizio in termini elettorali.

Fatto sta che negli ultimi 6-7 anni si sono spesi ripetutamente su giornali e Tv, stracciandosi le vesti ogni volta che una qualche dichiarazione ministeriale adombrasse un ritardo o una temporanea riduzione dei fondi virtualmente spettanti al territorio. E, nel tempo, hanno sempre tentato di giocare al rialzo: è stato un lungo balletto di cifre esistenti solo sulla carta, riferite ai diversi progetti che negli anni si sono succeduti in una progressione, in realtà, via via sempre più al ribasso quanto ad investimenti previsti e dunque anche per i fondi compensativi connessi.

Già, perché la legge italiana pone un tetto massimo alle compensazioni: il 2% del valore dell'opera.

 

Allora di quali entità compensative stiamo parlando?

Delle cifre collegate all'unico progetto definitivo, quello per la tratta internazionale approvato dal Cipe nel 2015, ormai ridotto in pratica al solo tunnel di base; il costo di realizzazione previsto per questa tratta (originariamente era di 4,3 miliardi) oggi ammonta a 2,63 miliardi; dunque il tetto del 2% per le compensazioni è a 52,7 milioni.

All'interno di questo teorico contenitore si assiste a due stanziamenti ufficiali deliberati dal Cipe, per un totale complessivo di circa 42 milioni: il primo stanziamento, a mo' di acconto già previsto nel progetto preliminare, risale alla delibera 23 del 2012 ed è di 10 milioni (c.d. "prima fase"); il secondo è fissato dalla delibera 19 del 2015 di approvazione del progetto definitivo in 32,1 milioni (c.d. "seconda fase").

Ecco i dettagli nelle figure seguenti

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

Il balletto continua...

Nell'ambito di questi diversi accantonamenti teorici soltanto nel 2016 c'è stata, ma solo per le compensazioni della "prima fase", la formale assegnazione dei fondi al "soggetto aggiudicatore" (la Regione Piemonte, non i Comuni): delibera Cipe 62 del 2016. Tale assegnazione registra, peraltro, una lieve riduzione a 9,6 milioni. Il provvedimento contiene un'esplicita conferma (voluta, pare, dal ministero dell'economia) del tetto delle compensazioni al 2% del valore dell'opera complessiva. Precisazione ritenuta necessaria, probabilmente, dopo che i politici piemontesi, in pratica appoggiati dal ministro dei trasporti Del Rio, avevano per un certo tempo sbandierato una deroga al limite di legge, dichiarandone un innalzamento al 5% (il che corrisponderebbe a quasi 132 milioni!).

 

I padrini politici non demordono: nell'estate 2017 hanno fatto circolare sui media la notizia di una nuova "taratura" degli stanziamenti al valore di 100 milioni tondi tondi.

Resta a tuttoggi introvabile un provvedimento formale in tal senso (delibera Cipe di Agosto 2017?)

 

 

 

 

 

Tipologia degli interventi di compensazione con fondi della prima fase già assegnati

I fondi della prima fase assegnati alla Regione Piemonte in qualità di soggetto aggiudicatore sono destinati alla realizzazione di opere compensative nei comuni di Chiomonte e di Susa. Come si può vedere dalle figure sottostanti si tratta di opere in realtà avulse dal progetto di linea ferroviaria: sono in genere interventi sulla viabilità, sulle scuole, su servizi e difesa del territorio cui i Comuni hanno diritto indipendentemente dal fatto di essere in prospettiva investiti da una nuova infrastruttura.

Fuori di propaganda: di fatto, a fine novembre 2017, nessuna di queste opere è stata concretamente avviata.

 

 

 

 

 


 

 

 

 


 

 

La futura assegnazione dei fondi della seconda fase

I successivi 32 milioni della seconda fase dovranno essere assegnati (così viene detto ufficialmente) sulla base di progetti "utili al futuro del territorio interessato dall'opera": le proposte in tal senso presentate da enti locali o soggetti privati verranno tra loro messe in comparazione, in una specie di gara i cui giudici gravitano tra la Regione Piemonte e l'Osservatorio tecnico sulla Torino-Lione presidiato dal commissario di governo. (sull'argomento vedi le schede di sintesi)