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Notizie dal Comitato NO TAV Torino - n.9

(20 Settembre 2012)

 

 

E' ormai da maggio scorso che non ricevete la nostra newsletter (ci scusiamo per la latitanza...) ma sicuramente nel frattempo vi siete tenuti aggiornati  seguendo il nostro sito e gli altri siti notav.
Oggi vi segnaliamo in particolare la nuova iniziativa del movimento "Compra un posto in prima fila" e vi proponiamo alcuni approfondimenti su come la Francia spinge (o frena?) sul progetto TAV Torino-Lyon.

Compra un posto in prima fila - 4a edizione
30 marzo 2008: 1500 persone acquistavano ognuna un metro quadro di terreno a Chiomonte per ostacolare anche con le firme davanti ad un notaio la costruzione della nuova linea TO-Lyon: il movimento notav entrava nel guinnes dei primati con l'atto notarile più lungo del mondo e dava un segnale forte a chi lo dipingeva moribondo. Pochi mesi dopo a Venaus c'era stata una replica di analoghe dimensioni e successivamente un'altra ancora.
Oggi ci riproviamo, tentando anche in questo modo di mettere i bastoni tra le ruote di chi contrappone le ragioni della forza (militare) alla forza della ragione.
Se siete disposti a venire a Susa il prossimo 28 Ottobre per firmare davanti un notaio potete aderire anche voi: è sufficiente compilare un modulo, con uno scanner fare una copia di un documento di identità, del codice fiscale e della ricevuta di un versamento di 20€ su ccp, inviarci il tutto via email e... potrete diventare proprietari di un metro quadro di terreno targato "NO TAV".
Ecco il link dove trovate il modulo da compilare e tutte le istruzioni:
https://www.notavtorino.org/documenti-02/Compraunpostoinprimafila4.pdf


Torino-Lione: i conti in Francia non tornano

"Sono lieto di apprendere - ha spiegato Monti - che il vertice bilaterale Francia-Italia avverrà a Lione, altro segno concreto dei due Paesi di dare piena realizzazione all'opera del treno Torino-Lione ad alta velocità". Dalle dichiarazioni rilasciate alla stampa dal nostro tecnico prestato alla politica (e amplificate dai media) dopo l'incontro con Hollande il 4 Settembre scorso sembrerebbe che anche la Francia spinga per realizzare al più presto l'opera.
In realtà negli ultimi vent'anni si sono tenuti ogni anno un paio di vertici Italo-francesi e ogni volta la Torino-Lione veniva venduta come cosa fatta.
Mentre registriamo che anche la Russia si è aggiunta ai paesi che recentemente hanno detto basta a nuove linee AV (leggi) vale la pena di approfondire per capire come stanno realmente le cose in Francia.
Per chi ha dimestichezza con il francese suggeriamo intanto di dare un'occhiata al un dossier dei NO-TAV francesi sulle ragioni contro la Lione-Torino che ospitiamo sul nostro sito.

Ma non sono solo i NO TAV francesi a sollevare critiche e per dimostrare che qualcosa di più ampio si sta muovendo: si può ad esempio leggere cosa dice la Corte dei Conti francese. E anche "Le Figaro" nota che non ci sono le risorse per realizzare tutte le linee AV in progetto e che a saltare potrebbe essere proprio la TO-Lyon.
Mentre il Coordinamento francese contro il progetto TAV Lione-Torino analizza i dati di traffico sulle linee esistenti in rapporto all'obiettivo di riduzione della CO2 il Conseil Général de la Savoie smentisce le previsioni fatte dalle ferrovie francesi (RFF), un comunicato congiunto di NO TAV italiani e francesi emesso al campeggio di Chiomonte riassume le ragioni comuni del NO e vengono pubblicati i risultati della ''enquête publique" sulla tratta francese del TAV.

Ma il movimento NO TAV non si limita a registrare cosa si muove oltr'alpe e continua a tessere relazioni con le altre realtà europee che  lottano contro l'idea di uno "sviluppo" insostenibile da qualsiasi punto di vista: dopo il primo appuntamento dello scorso anno a Bussoleno è seguito a Luglio di quest'anno il "2° Forum Internazionale contro le grandi opere inutili imposte" a Notre-Dames-des-Landes.
E mentre in TV viene presentato in pompa magna il progetto della nuova stazione internazionale di Susa il movimento allestisce il presidio internazionale di Susa nella frazione S.Giuliano di Susa: proprio dove architetti giapponesi e nostrani vorrebbero abbattere case per costruire una cattedrale nel deserto... Anche in queste piccole cose si misura la differenza tra il dire e il fare...

Insomma, la storia continua e sarà ancora lunga. E a proposito di storie: è appena uscito il libro "NO TAV d'Italia" in cui vengono raccontate con parole e immagini resistenze della Val di Susa, della Lombardia, del Veneto, di Firenze, delle Marche, di Napoli...
Nel caso non lo trovaste in libreria chiedetecelo scrivendo a: postmaster@notavtorino.org


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