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Una battaglia No Tav contro l'esproprio di terreni necessari alla realizzazione dell'opera

A Febbraio 2021, in piena pandemia da Covid, giunge a maturazione una delle tante forme di lotta popolari contro il Tav Torino-Lione.

La chiamata a raccolta per porre le basi di questa battaglia risale ad oltre 8 anni prima, l'Ottobre 2012. Risposero allora oltre mille persone di ogni età, orientamento ed estrazione sociale, provenienti dalla valle di Susa ma non solo, che si misero pazientemente in coda per firmare l'atto di acquisto (per la cifra simbolica di 20 euro) di una quota indivisa di alcuni terreni nel Comune di Chiomonte e di altri nel Comune di Susa, questi ultimi destinati ad ospitare la faraonica stazione internazionale della nuova fantomatica ferrovia.

 

 

L'opposizione al Tav Torino-Lione si è sempre articolata su diversi livelli, paralleli o intrecciati, comunque complementari. A manifestazioni quali cortei, presìdi, azioni dimostrative e di resistenza sul campo si sono costantemente affiancate iniziative di informazione e formazione e non di rado battaglie di ordine legale e procedurale quali contestazioni puntuali ai vari progetti (c.d. osservazioni), ricorsi al Tar, esposti ai Ministeri, alle Procure... Queste ultime sono state definite, all'interno del Movimento No Tav le "barricate di carta".

 

In tale ambito si inquadrano anche ripetuti acquisti collettivi di terreni situati in posizioni cruciali per i tracciati approvati nei progetti della nuova ferrovia; acquisti evidentemente effettuati con l'intento di poterne poi contendere al momento opportuno l'esproprio da parte del futuro realizzatore dell'opera. Vi furono quattro atti notarili di acquisto negli anni che vanno dal 2008 al 2012, in località legate alle diverse riedizioni dei progetti: i precedenti proprietari condividevano le finalità della lotta e cedevano volentieri ai No TaV i loro appezzamenti a prezzi simbolici.

 

Il caso divenuto emblematico che qui ricostruiamo nelle sue varie fasi è quello, come già accennato, inerente tre terreni a ridosso del cantiere Tav della val Clarea, così identificati al catasto: Comune di Chiomonte, foglio 15, particelle catastali 580, 860, 861.

 

 

Particolare della mappa

All'inizio del 2021, quando il promotore del Tav (Telt - Tunnel Euralpin Lyon Turin) ha avviato le pratiche di esecuzione dell'esproprio delle aree, è emersa da subito con forza il valore dell'opposizione procedurale: nonostante difficoltà e restrizioni imposte dall'epidemia Covid, centinaia e centinaia di comproprietari No Tav hanno risposto alla nuova chiamata del Movimento e per oltre 3 settimane si sono succeduti nei sopralluoghi di verifica dello stato dei siti, rifiutando ogni indennizzo ed evidenziando ogni irregolarità ed incongruenza, fornendo materiale agli avvocati amministrativisti per una causa di nullità dell'operazione.

 

I significati profondi che sottendono questa forma di lotta nonviolenta, ben presenti ai partecipanti, sono principalmente due:

 

  • la difesa popolare dei valori del territorio sul piano storico, culturale, ambientale ed economico che emergono dalla storia dei terreni No Tav ;

 

  • la denuncia dell'imposizione di un'opera inutile, dell'abnorme decennale militarizzazione della valle, della continua repressione giudiziaria del dissenso, della limitazione dei diritti costituzionali della popolazione: tutte cose messe a nudo, ancora una volta, dalla semplice forza della ragione espressa con grande dignità e fermezza da quei Marziani dei No Tav

 

Cronologia di questa lotta agli espropri

L'ordine di esposizione degli eventi va scendendo dai più recenti ai più remoti.

 

 

 

[15-05-2021] Aggiornamenti sulla vicenda degli espropri di terreni a Chiomonte

Arrivano notizie dai nostri avvocati. La notifica al Ministero Infrastrutture di mancate convocazioni di comproprietari ha sortito l'effetto di costringere Telt a provvedere ad organizzare oltre 30 nuovi sopralluoghi, che pare saranno intorno al prossimo 22 Giugno. Sul fronte del ricorso al Tar volto a sospendere per numerose irregolarità l'efficacia degli espropri e successivamente annullarli c'è stato un primo pronunciamento a noi sfavorevole del tribunale amministrativo: purtroppo (anche stavolta) niente sospensione preventiva della procedura, mentre l'udienza per valutare il merito del ricorso è stata fissata per il 5 Ottobre 2021. Maggiori informazioni QUI


 

 

 

[29-03-2021] Espropri a Chiomonte: i nostri avvocati al lavoro

Circa 500 No Tav proprietari e 200 delegati hanno effettuato i sopralluoghi ai terreni di Chiomonte sotto esproprio; 600 verbali sono stati selezionati ed offerti agli avvocati, che hanno iniziato a presentare i primi atti di opposizione: una segnalazione al Ministero delle Infrastrutture su numerose irregolarità procedurali commesse da Telt ed una diffida alla stessa Telt ad alterare lo stato dei luoghi in attesa dell'esito del ricorso al Tar che sarà presentato a giorni. Vedi


 

[21-03-2021] La forza dei No Tav nell'opposizione agli espropri

A contestare a Telt l'esproprio dei loro terreni si sono presentati oltre 600 notav-proprietari, in alcuni casi sostituiti da un loro delegato. Alcuni sono arrivati anche da altre regioni (Veneto, Toscana...) e hanno ritrovato i notav che avevano lasciato anni fa, i notav che non si arrendono. Queste faticose operazioni di sopralluogo nella devastazione del cantiere, al cospetto di assurdi schieramenti militari, hanno rivitalizzato la mai sopita determinazione, la fierezza di una opposizione che sa di avere la forza della ragione e non piega la schiena davanti all'imposizione attuata con la forza armata. Di questa valenza dei 18 giorni di schermaglie a Chiomonte si trova eco in un report del Centro Studi Sereno Regis e nel suplemento Alias de Il Manifesto.


 

[15-03-2021] Ancora 3 giorni di battaglia contro gli espropri a Chiomonte

Si è conclusa venerdì 12 la terza settimana di "barricate di carta" contro gli espropri dei terreni No Tav vicini al cantiere in Clarea. Per i comproprietari intervenuti e per i militanti di supporto sono stati 20 giorni di fatica, ma anche di rivitalizzazione del forte legame nato in tanti anni di lotta, del senso di appartenenza al Movimento. Vedendo lo scempio della val Clarea operato dal cantiere, subendo la presenza ingiustificata di svariate decine di agenti e soldati sfaccendati e stipendiati (in un periodo in cui le esigenze sarebbero ben altre) ha rinnovato sdegno ed incazzatura per l'imposizione militare dell'opera inutile e devastante. Rimangono ancora 3 giorni per completare i sopralluoghi, la cui convocazione giustifica gli spostamenti anche in "zona rossa causa Covid". Poi la parola passa ai legali, a cui abbiamo fornito molto materiale. Vedi


 

 

 

[18-02-2021] Al via lunedì 22 gli espropri "autogestiti" di Telt

Per almeno 3 settimane circa mille No Tav metteranno in campo le loro "barricate di carta" per ostacolare l'esproprio dei terreni di Chiomonte necessari ad ampliare il cantiere. Le procedure si presentano tuttaltro che limpide, a partire dal fatto che, in forza di una generica delega, a fungere da autorità espropriante "per pubblica utilità" sia la stessa Telt, società sottoposta al "diritto francese" che poi ne beneficerà. Ma ci sono varie altre illegittimità che i comproprietari No Tav, assistiti da un team legale, non mancheranno di contestare sul posto.


 

 

[05-02-2021] Cantiere di Chiomonte: battaglia contro l'esproprio del terreno di 1054 No Tav

Ufficiali giudiziari stanno consegnando la notifica del decreto di esproprio agli oltre mille No Tav che il 28 ottobre 2012 (sotto una precoce nevicata) acquistarono collettivamente un terreno situato ai bordi delle recinzioni di cantiere. Ciascun proprietario è convocato singolarmente sul posto per la constatazione dello stato del terreno e l'esecuzione del provvedimento; gli appuntamenti, distanziati di 15 minuti, partono dal 22 Febbraio e proseguono nel mese di Marzo. Un gruppo di lavoro del Movimento sta raccogliendo tra i No Tav coinvolti tutti i dati per coordinare le azioni da svolgere e gli avvocati amministrativisti stanno lavorando all'ipotesi di ricorsi legali di impugnazione dell'esproprio. Seguiranno aggiornamenti.

Per sostenere le spese dei ricorsi tre possibilità:

  • Bonifico alla cassa di resistenza con causale "Opposizione a espropri terreni notav", IBAN: IT22L0760101000001004906838 (Davy Pietro Cebrari Maria Chiara)

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Domenica 28 Ottobre 2012

 

i NO-TAV in coda sotto una nevicata autunnale per firmare l'atto di acquisto dei terreni su cui dovrebbe sorgere la "stazione internazionale" della Torino-Lione

[vedi il video da Il Fatto Quotidiano e la galleria di foto di luca Perino

Le firme sono state 1056: grazie a tutti; specie a chi è arrivato da lontano, da altre regioni


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Compra un posto in prima fila

 

Quarta campagna

per l'acquisto di una quota indivisa di terreno

in opposizione alla costruzione della nuova linea ferroviaria Torino-Lyon e relativo tunnel di base

 

20 € a quota;

la raccolta delle adesioni dura fino al 20 Settembre

 

Scarica il modulo di adesione con pagina di istruzioni

 

Compila seguendo le istruzioni, allega copia dei documenti di identità richiesti, paga e riconsegna ad un Comitato NO-TAV oppure spedisci all'indirizzo indicato.

 

 

Il punto di raccolta del Comitato NO-TAV Torino è

a Pro Natura, in via Pastrengo 13 (zona Porta Nuova) dal Lunedì al Venerdì orario 14-19

 

L'atto notarile sarà stipulato DOMENICA 28 OTTOBRE 2012 a SUSA. INDISPENSABILE la presenza degli aderenti per la firma