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San Didero: il fortino-cantiere per il nuovo autoporto della A32

E' la Sitaf, concessionaria della A32, ad aver l'incarico di realizzare, per conto di Telt, il nuovo autoporto. Costo a progetto: 47 milioni

Ma prima Telt deve prendere possesso dell'area, inquinata per decenni dalla vicina acciaieria e dall'interramento di rifiuti tossici, per poterci installare il cantiere e trasformarlo in un fortino militarizzato come a Chiomonte: la gara di appalto per recinzioni e strutture militari di presidio e sorveglianza era stata lanciata ad Ottobre 2020. Costo a progetto: 5 milioni (circa il 10% del complessivo!)

 

Qualcuno deve aver vinto quella gara, se la notte tra il 12 ed il 13 Aprile 2021 un migliaio di agenti anti-sommossa si è presentato a San Didero, scortando vari camion carichi di betafence e filo spinato israeliano per le recinzioni.

 

Forse Telt contava di approfittare dell'era Covid, con le sue restrizioni ed il coprifuoco notturno, ma i No Tav non si sono fatti trovare impreparati: fin dal 16 Dicembre del 2020 era in funzione un presidio permanente dei militanti, realizzato in uno dei fabbricati abbandonati dalla precedente speculazione in loco (sempre un autoporto, costruito nel 1977 e mai entrato in funzione !)

 

 

Parte dunque dal 13 Aprile '21 la cronologia* relativa a questa ennesima occupazione militare in Valsusa

(* dai fatti più recenti si scende a ritroso nel tempo)

 


 

 

[08-05-2021] Ci ri-siamo. A San Didero recintati dei terreni non espropriati. E compaiono ordinanze prefettizie a istituire zone rosse

Una fotocopia di Chiomonte. Anche per il fortino del nuovo autoporto viene impedito ai proprietari di terreni mai espropriati di raggiungere i loro appezzamenti. E in questo fine settimana compare anche la prima ordinanza del prefetto per interdire "alla circolazione e stazionamento di persone e mezzi" aree, strade e ponti intorno al cantiere in costruzione.


 

 

 

[26-04-2021] 25 Aprile: posa del nuovo presidio di San Didero

Nel pomeriggio di ieri, al termine di una manifestazione partecipata da almeno 2.000 persone, è stata posata la casetta intorno a cui crescerà il nuovo presidio "No autoporto" di San Didero. Il terreno, che i proprietari hanno dato in comodato d'uso al Movimento, si colloca nei pressi del piazzale-parcheggio a fianco della statale 25, verso l'ex acciaieria.


 

 

[20-04-2021] La polizia ha portato fuori dal presidio di San Didero gli ultimi resistenti

Ieri i due militanti No Tav che ancora resistevano nella casina del presidio, ormai senza viveri ed acqua, si erano incatenati ad un barile riempito di cemento. Nel pomeriggio la Digos ha fatto intervenire una squadra di vigili del fuoco, che con un lavoro di ore li ha liberati e portati fuori dalle recinzioni. La resistenza ora si riorganizza all'esterno dell'area militarizzata, a partire da stasera: appuntamento alle 18 al Polivalente.


 

[19-04-2021] Le uniche armi della politica

In questi giorni di reiterata occupazione militare al centro della Val di Susa i Sindaci hanno più volte denunciato la violazione del diritto costituzionale che i Comuni hanno dovuto subire: dal lancio dei lacrimogeni tra le case al mancato ascolto da parte delle istituzioni "superiori", a partire dalla Prefettura di Torino. C'è stato un attacco ai cittadini ed alle loro rappresentanze; ci sono stati danni alla salute ed all'economia in conseguenza di quell' attacco. Il tutto è frutto dell'imposizione di un'opera ingiustificabile nel merito, se si guarda ad utilità e sostenibilità rispetto agli obiettivi della transizione ecologica dichiarati da Europa ed Italia. Lo Stato, la politica, non accettano però mai di discutere il merito: passano gli anni, il progetto è ormai vecchio, ma loro continuano a mandare le truppe a "superare a priori ogni obiezione". A che cosa si è ridotta la loro credibilità? Leggi la riflessione del prof. Angelo Tartaglia


 

 

 

[18-04-2021] Militante gravemente ferita da un lacrimogeno

Dai e dai, a forza di sparare lacrimogeni ad altezza d'uomo alla fine la polizia ha ferito gravemente una giovane donna, Giovanna di 35 anni. E' ricoverata in ospedale con emorragia cerebrale e fratture al volto. Il fatto è accaduto ieri sera, dopo un pomeriggio di mobilitazione No tav a San Didero.


 

[16-04-2021] Riflessioni su San Didero: nebbia in Valsusa, tra sassi e manganelli

Nebbia totale su democrazia e giustizia, nebbia dei lacrimogeni ad altezza d'uomo. Manganelli e pietre sono l’esatta fotografia della deriva autoritaria di una classe politica inetta e inadeguata che delega alla forza pubblica la soluzione, manu militari, di scelte che non possono essere accettate da chi le subisce perché non sono determinate dall’interesse generale ma dagli interessi delle lobby. E lo Stato, con la polizia, protegge violentemente Telt e Sitaf mentre recintano terreni nemmeno espropriati.

E' un contributo di Giovanni Vighetti


 

[16-04-2021] Riflessioni su San Didero: pensavo fosse un treno, invece era un camion

I Camion, gli odiati (a parole) camion: è per loro che si sono mossi migliaia di agenti, bardatissimi e violenti. Un autoporto c'è già, a 30 Km (Orbassano), un altro a 10 Km (Susa), ma quello va spostato per far posto a Tav e montagne di smarino. Così entrano sulla giostra altri 50 milioni e Telt può di nuovo fare l'unica cosa che sa fare: recinzioni! Da 10 anni, malgrado i signori del TAV dispongano di soldi, potere e della mano pesante della forza pubblica, nei cantieri italiani non si stanno costruendo ferrovie, bensì campi militari. E' un contributo di Alberto Poggio.


 

 

 

[15-04-2021] Il Comune di San Didero protesta per la militarizzazione ed i lacrimogeni in paese

La sera di martedì 13 Aprile la polizia non si è limitata a respingere il corteo dei No Tav che marciava verso l'area dell'autoporto; ha inseguito in ogni direzione i manifestanti che si sparpagliavano nei prati ed ha lanciato una gran quantità di lacrimogeni; perfino tra le case del paese. Leggi il comunicato del Comune


 

[14-04-2021] San Didero: la resistenza continua

Ieri pomeriggio, dopo la conferenza stampa e l'assemblea delle 18, un corteo si è diretto verso il presidio dove 5 militanti resistono. Dallo schieramento impressionante di agenti che bloccava la statale 25 e gli svincoli autostradali si sono mossi gli idranti e sono stati lanciati lacrimogeni fin nei cortili delle case. Ancora ad altezza d'uomo. Sparpagliandosi, i manifestanti hanno invaso anche la sede ferroviaria e la circolazione dei treni è stata fermata. Attraverso prati e sentieri alcuni militanti sono riusciti a raggiungere il presidio. Da stasera appuntamento quotidiano fisso alle ore 18 al polivalente di San Didero.


 

[13-04-2021] No Tav e Sindaci stasera a San Didero

In Val di Susa la resistenza continua. Lo scenario che i No Tav si sono trovati di fronte stamani, alla luce del giorno, è ancora più impressionante. Statale bloccata, centinaia di agenti in antisommossa, mezzi da cantiere che si spostano bulimici tra i boschi della Località Baraccone alla ricerca di terra da sbancare. La polizia non ha consentito ai Sindaci di San Didero e Comuni limitrofi di raggiungere il presidio.per verificare che i ragazzi ancora sul tetto stessero bene. Due appuntamenti nel pomeriggio: alle 16 conferenza stampa dei Sindaci al presidio, alle 18 assemblea No Tav al polivalente di San Didero.


 

 

[13-04-2021] Stanno sgomberando il presidio No Tav a San Didero

Durante il coprifuoco notturno sono arrivati camion con i betafence per le recinzioni del nuovo fortino militarizzato, scortati da svariate centinaia di agenti. Lanciando numerosi lacrimogeni, anche ad altezza d'uomo, la polizia ha iniziato a sgomberare l'area destinata al nuovo autoporto della A32, opera preliminare al Tav Torino-Lione. I militanti presenti tentano la resistenza. Ci sono due appuntamenti alle 8,30 per il Movimento: a est presso la gelateria Penna di Borgone e a ovest alla stazione di Bruzolo. Il video del Fatto Quotidiano. Le foto di Diego Fulcheri . Vedi anche: rischi per salute e ambiente dal cantiere per l'autoporto


 

 

 

[06-03-2021] Smarino a Caprie? No, grazie.

Se dovessero iniziare a San Didero i lavori propedeutici all'insediamento del nuovo autoporto della A32, il terreno di risulta sarebbe destinato a deposito nella cava di Caprie, 11 Km più a valle. Si tratterebbe di 40.000 mc di materiale, trasportato da circa 3.000 camion, inquinato da decenni di emissioni dell'acciaieria e sversamenti di rifiuti pericolosi. Il Comitato No Tav insorge ed avvia un'opera di informazione dei cittadini. Leggi


 

[17-12-2020] C'è un nuovo presidio No Tav a San Didero

Nell'area in cui vorrebbero allestire un altro cantiere-fortino militarizzato per un'opera preliminare al Tav (autoporto della A32) è sorto ieri un nuovo presidio permanente di difesa della terra valsusina. Questo video illustra in maniera eloquente come ci si trovi in un'area boscosa, l'unica rimasta sul fondovalle, segnata dai ruderi di cemento di una precedente realizzazione dell'autoporto, mai entrato in funzione ed abbandonato, a testimoniare uno sfruttamento malato del territorio che finisce regolarmente per trasformare la natura in discarica, arricchendo solo i peggiori speculatori.


 

 

[09-12-2020] 8 Dicembre No Tav a San Didero

Nonostante le difficoltà imposte dalle normative anti-Covid in una regione classificata "arancione" molti No Tav non hanno voluto mancare all'appuntamento annuale dell'8 Dicembre. Quest'anno la manifestazione si è svolta a San Didero, dove Telt ha assegnato l'appalto per costruire un altro cantiere militarizzato allo scopo di realizzare un nuovo autoporto a servizio dell'autostrada A32 Torino-Bardonecchia, opera preliminare al Tav. Vedi il video della mattinata con le interviste. E le foto di Diego


[11-11-2020] San Didero: il cantiere del nuovo autoporto può rimettere in circolo i veleni

Rivediamo i trascorsi dell'area in località Baraccone, dove prima hanno lucrato costruttori di opere rivelatisi inutilizzate, e poi criminali trafficanti di rifiuti tossici. Guardiamo in faccia la velenosa eredità della vicina acciaieria: diossine e PCB depositati nel suolo, che causano tumori e malformazioni fetali, come accertato tra il 2003 ed il 2005. Ora, insediando proprio lì il cantiere del nuovo autoporto, si rimetterebbero in circolo tutti gli inquinanti con gravi rischi per i cittadini. Una minaccia uguale a quella che grava su Salbertrand per l'amianto: il Tav in Valsusa torna a sfruttare territori già degradati da precedenti speculazioni e così facendo attenta alla salute degli abitanti già prima che inizi la costruzione dell'opera. Vedi l'analisi sintetica ed eventualmente vai agli approfondimenti che vi sono indicati.


 

[09-10-2020] Telt vuole realizzare un altro fortino a San Didero: cresce la militarizzazione della valle

Con l'intento di installare il cantiere per costruire il nuovo autoporto della A32, opera propedeutica ai lavori nella piana di Susa, Telt lancia l'appalto per realizzare un nuovo sito di tipo militare: recinzioni invalicabili con sistema di videosorveglianza, edifici e logistica per le forze dell'ordine, ecc... L'area del nuovo fortino ricade principalmente nel territorio del Comune di San Didero, in una delle poche zone boschive del fondovalle, ma tocca anche quelli di Bruzolo e Borgone. Importo dell'appalto 5,3 milioni di nostri euro. Impatto ambientale non indifferente, anche per la movimentazione di suolo che risulta inquinato da diossine e Pcb emessi per anni dalla vicina acciaieria. Ma anche notevole impatto sulla democrazia, per ulteriore militarizzazione della valle. Leggi